La telenovela dei 24mila euro sembrava esaurita quando il pm di Grosseto ha archiviato le indagini. Ecco ora la nuova richiesta della Cirinnà: poiché il tesoro è stato scoperto in un terreno di sua proprietà, spetta a lei
di Mauro Suttora
HuffPost, 5 agosto 2022
Era stato il giallo dell'estate scorsa: i 24mila euro in banconote da 500 ritrovati in una cuccia di cane nell'azienda agricola della senatrice pd Monica Cirinnà a Capalbio (Grosseto). Un malloppo ritrovato per caso fra le assi abbandonate in un angolo dei cento ettari di proprietà della senatrice e di suo marito Esterino Montino, anch'egli Pd, ex senatore e da nove anni sindaco di Fiumicino (Roma).
La coppia lo consegnò alle autorità, ma la singolare scoperta scatenò i commenti sui social. Niente infatti irrita gli 'odiatori' di destra più della parole Cirinnà e Capalbio. La prima perché, oltre a essere verde e animalista, ha firmato la legge sulle unioni civili gay ed è quindi amata dal mondo lgbt; la seconda in quanto simbolo delle élite radical chic.
Da dove venivano quei soldi? Probabilmente dimenticati da qualche banda di malviventi che li aveva nascosti in un luogo accessibile dalla strada. I tagli da 500 euro sono fuori corso dal 2019 e i numeri di serie di molte banconote risultano illeggibili. Roba vecchia, quindi. Ma il mistero eccita i complottisti, e così la cuccia di cane della politica animalista divenne bersaglio di insulti.
La telenovela sembrava esaurita quando il pm di Grosseto ha archiviato le indagini, data l'impossibilità di rintracciare l'origine dei soldi. E invece, ecco ora la nuova richiesta della Cirinnà: poiché il tesoro è stato scoperto in un terreno di sua proprietà, spetta a lei. E lo devolverà all'associazione Olympia De Gouges (femminista ghigliottinata nel 1793 in place de la Concorde a Parigi), che assiste le donne vittime di violenza a Grosseto.
Per la gioia dei burini misogini, i quali ora possono rinfacciare alla Cirinnà e al marito la dichiarazione di un anno fa: "Siamo felici che quel denaro sarà nella disponibilità del Fondo unico per la giustizia, e che verrà utilizzato per fini di pubblica utilità".
Il giudice penale ha detto no alla nuova richiesta della senatrice: deciderà il giudice civile. La surreale vicenda quindi proseguirà a colpi di fioretto legale, con disquisizioni fra avvocati sul destino della "res inventa". La legge prevede che le cose ritrovate spettino solo per metà al proprietario del terreno, e per l'altra metà allo scopritore. Ma restiamo sempre in famiglia: la cuccia del cane infatti fu ispezionata dal figlio del sindaco Montino, assieme a un operaio. Quest'ultimo, magari, preferirà tenersi il suo 25%, piuttosto che regalare seimila euro alle donne grossetane.
In questi giorni, comunque, la 59enne Cirinnà è impegnata in una lotta ben più sostanziosa di quella per i soldi della cuccia del cane. Il Pd sta definendo le candidature per il voto del 25 settembre: non è detto che lei, dopo due legislature e con il taglio dei parlamentari, riesca a mantenere la poltrona. Se dovesse soccombere, potrà consolarsi con l'indennità di fine mandato. La liquidazione dei politici nel suo caso, dopo quasi dieci anni di mandato, ammonta a un'ottantina di migliaia di euro. Altro che la cuccia.
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