Europeo, 22/09/1989
dall' inchiesta: " il malaffare "
Storia di un suicidio dimenticato. Giuseppe Schiavo
di Mauro Suttora
Faceva molto caldo a Bagdad nel luglio ' 88 : quaranta gradi all' ombra . Solo di notte e all' alba un po' di fresco . Ma la citta' era in festa : era scoppiata la pace con l' Iran , dopo otto anni di guerra e un milione di morti . Facce tristi fra i businessmen occidentali trincerati nell' aria condizionata dell' hotel Rashid : i " buoni affari " dell' export bellico erano terminati , adesso anche loro dovevano riciclarsi e rassegnarsi alle meno remunerative commesse civili . Che comunque anche oggi sempre " civili " non sono : le attrezzature che l' Irak importa dall' Occidente (Italia compresa) per costruirsi bombe chimiche e atomiche vengono spacciate come " materiale per l' agricoltura e l' edilizia " , o come " componenti elettroniche " .
Cosi' , per esempio , nell' 83 la tedesca Messerschmitt , la francese Sagem e l' italiana Snia Bpd hanno aiutato il dittatore Saddam Hussein a realizzare il Condor 1 , razzo con 150 chilometri di gittata spacciato per un improbabile " missile meteorologico " (come se un paese in guerra si dilettasse con le previsioni del tempo) . Adesso invece e' la volta del Condor 2 , con portata sestuplicata , al quale hanno collaborato ex dipendenti della Snia . I profughi curdi hanno piu' volte accusato l' Italia (in particolare le aziende Sae , Gie Ansaldo e Montedison ) di aver contribuito all' edificazione di " fabbriche di fertilizzanti " dove in realta' vengono prodotti i gas per lo sterminio dei civili curdi .
E proprio dell' orrenda strage di Halabja , commessa dai soldati di Saddam Hussein nel marzo ' 88 contro un villaggio curdo , si parlo' in quei giorni a Bagdad durante una cena a cui parteciparono , fra gli altri , gli inviati speciali dei maggiori giornali italiani e l' addetto militare della nostra ambasciata in Irak , colonnello Giuseppe Schiavo . Il quale , oltre ad accusare i giornalisti italiani di essere filo iraniani , imbarazzo' i presenti sostenendo un' ardita tesi : " I civili curdi di Halabja sono morti perche' non dovevano trovarsi li' . Gli iraniani li hanno fatti tornare apposta nel villaggio , che era gia ' stato ' ' bonificato' ' dagli irakeni qualche mese prima " .
A questo punto la conversazione si ghiaccio' , perche' non e' educato litigare quando si e' ospiti . Che strani addetti militari l' Italia manda in giro per il mondo , pensammo . E ripensammo al colonnello Schiavo quando due mesi dopo , nel settembre ' 88 , gli irakeni " bonificarono " di nuovo con i gas chimici il Kurdistan , facendo fuggire centomila profughi in Turchia .
Il colonnello Schiavo , intanto , era tornato in Italia . Nelle scorse settimane e' stato interrogato per un' inchiesta , con tutta probabilita' sul traffico d' armi . Mercoledi' 6 settembre si e' suicidato con un colpo di pistola in testa nella sua casa di Torino . Perche' a soli 50 anni gli si era abbassata la vista , sostengono i familiari , e nessuno ha messo in dubbio le loro dichiarazioni . Ma e' credibile che l' impossibilita' di pilotare un aereo abbia spinto Schiavo al suicidio ?
Mauro Suttora
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