Finalmente una mostra, forse persino senza polemiche
di Mauro Suttora
Il ministro Giuli domani annuncia “Frontiera adriatica”, che apre a ottobre al Vittoriano a Roma. Un’idea di Sangiuliano che può prendere dimensioni impreviste. Il problema della parola “foibe” e il frastuono di liti di minoranza
Huffington Post, 17 luglio 2025
Venerdì 18 luglio il ministro della Cultura Alessandro Giuli presenta alla stampa estera la mostra 'Frontiera adriatica: storie di esuli italiani', che aprirà il 5 ottobre al Vittoriano. Attenzione alle parole: non esuli 'istriani, giuliani, fiumani, dalmati', ovvero i 350mila che abbandonarono le loro case dal 1944 al 1954. Gli organizzatori hanno intelligentemente allargato la definizione, chiamandoli semplicemente 'italiani'.
Ma basterà questo annacquamento semantico a sopire le polemiche sulle foibe, facendo finalmente conquistare a quell'esodo lo status di memoria condivisa super partes?
Fu il precedente ministro Gennaro Sangiuliano, un anno fa, a concedere alla Federazione degli esuli guidata da Giuseppe De Vergottini e Renzo Codarin la prestigiosa sede del complesso monumentale dedicato a Vittorio Emanuele II nel centro di Roma.
L'istituto Vive (Vittoriano e palazzo Venezia) ha messo a disposizione della mostra spazi ristrutturati accanto al museo del Risorgimento.
Secondo Sangiuliano, però, la manifestazione doveva essere solo "il primo passo verso la realizzazione del Museo del Ricordo qui a Roma, dedicato alla memoria dei martiri italiani delle foibe, massacrati dalla cieca violenza comunista titina. L'esposizione accenderà, in un luogo altamente simbolico e centrale per l'identità nazionale, un faro potente sul buco nero della memoria legata all'esodo. Restituiamo, dopo troppo silenzio, la dovuta visibilità e la giusta dignità alla tragedia delle foibe".
Parole destinate a riaccendere il dibattito, perché a sinistra qualcuno non condivide l'apertura bipartisan con cui anche Giorgio Napolitano, Piero Fassino e Luciano Violante promossero nel 2004 l'istituzione del Giorno del Ricordo, proposto dall'ex missino Roberto Menia.
Da allora, ogni anno il 10 febbraio (data in cui nel 1947 fu firmata la cessione di Istria, Fiume, isole del Quarnaro e Zara alla Jugoslavia) una manciata di nostalgici comunisti e fascisti rinfocola le polemiche. Ovviamente aumentate con il centrodestra al governo.
A placare gli animi dovrebbe essere la dicitura 'temporanea' apposta alla mostra. Ma non v'è chi non veda che l'ambizione è quella di farla durare almeno fino all'80esimo anniversario della strage sulla spiaggia Vergarolla (Pola), nell'agosto 1946, che spinse migliaia di famiglie terrorizzate a fuggire in Italia. Per poi magari prolungarla fino al 10 febbraio 2027, anniversario a cifra tonda del trattato di Parigi. E giunti a quel punto, perché smontarla? Trasformata in permanente, ecco pronto il museo auspicato da Sangiuliano.
Così, nel cuore di Roma, verrà ricordato un crimine del comunismo. E quelli del fascismo? Basterà a chi vuole coltivare anche la memoria dei partigiani il museo della Liberazione in via Tasso, dove le SS di Herbert Kappler ed Erich Priebke incarcerarono i futuri presidenti Giuseppe Saragat e Sandro Pertini, e torturarono centinaia di antifascisti come il ministro Giuliano Vassalli?
A Milano, zona porta Volta, è in costruzione il museo della Resistenza. Doveva costare 25 milioni, ora ce ne vogliono altri sei e il sindaco Beppe Sala è andato a chiederli al ministro Giuli. Potrebbe essere questo il prezzo da pagare per pareggiare i conti col museo romano dell'Esodo.
Intanto, però, c'è chi storce il naso perfino sulla data di inaugurazione della mostra al Vittoriano. Il 5 ottobre 1943 infatti venne infoibata dai partigiani jugoslavi Norma Cossetto, studentessa istriana 23enne con l'unica colpa di avere un padre fascista.
È diventata il simbolo dei 15mila italiani uccisi o desaparecidos in quegli anni tremendi. Nonostante il presidente Carlo Azeglio Ciampi l'abbia insignita della medaglia d'oro alla memoria, capita ancora che qualche sciagurato insozzi le targhe delle vie a lei dedicate in tutta Italia.
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