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Sunday, July 31, 2022

I due mandati grillini sono una barzelletta. Imparino dai radicali

Da sempre nelle democrazie il divieto di ricandidarsi è considerato il principale antidoto alle incrostazioni di potere. Gli ultimi che in Italia hanno provato a limitare la durata dei politici, prima di Grillo, li facevano ruotare a metà mandato

di Mauro Suttora

Huffpost, 31 Luglio 2022  


Altro che due mandati. Gli ultimi che in Italia hanno provato a limitare la durata dei politici al potere, prima di Grillo, li facevano ruotare a metà mandato. Due anni e mezzo, e poi via. 

Dieci anni è troppo, inutile e crudele. Troppo, perché due lustri sono un'eternità; inutile, perché come dimostrano i grillini quasi tutti trovano trucchi per continuare; crudele, perché dopo un tempo così lungo è un'agonia tornare al precedente lavoro (Vito Crimi era dovuto emigrare da Palermo a Brescia per fare fotocopie in tribunale) o reperirne uno nuovo. 

Una suora divorzista, un obiettore antimilitarista, un intellettuale omosessuale e un avvocato garantista: questi furono i deputati che nel 1976 i radicali scelsero per subentrare a metà mandato ai loro primi quattro eletti (Pannella, Bonino, Mellini e Adele Faccio). Erano arrivati secondi nelle preferenze: suor Marisa Galli, Roberto Cicciomessere, Angelo Pezzana e Franco De Cataldo. Cominciarono da subito a frequentare Montecitorio come deputati supplenti: aiuto prezioso che raddoppiava le forze, visto che non esistevano ancora i portaborse.

La mossa dei radicali ebbe particolare risonanza, perché già allora montava la polemica contro l'inamovibilità dei politici di carriera: in particolare dei democristiani, da trent'anni al governo senza interruzione. Le turnazioni radicali a metà mandato proseguirono nelle legislature successive, tanto che Pannella alla fine si ritrovò una pensione notevolmente decurtata.

Anche i verdi all'inizio promisero la rotazione a metà mandato. Ma dei consiglieri regionali e comunali eletti nel 1985 pochi mantennero l'impegno: fra gli altri Michele Boato in Veneto e Nanni Salio a Torino (dopo un solo anno). Spesso i verdi, per dimostrare il loro disinteresse verso le poltrone, si candidavano in ordine alfabetico. Quindi quasi sempre ottenevano più preferenze quelli con cognome A o B. I quali però alla scadenza dei due anni e mezzo non lasciavano la carica, nonostante l'assoluta casualità della loro elezione. 

Uno dei casi più spiacevoli avvenne a Milano. Non solo i consiglieri comunali Antoniazzi e Barone nel 1987 non si dimisero, ma vennero nominati assessori dal furbo sindaco socialista Pillitteri, che formò così la prima giunta rossoverde d'Italia.

Erano tempi duri per gli eletti di movimenti 'alternativi' che cedevano alle lusinghe del potere: vidi un assessore verde lasciare la sua auto blu a un isolato dall'assemblea di partito cui doveva partecipare, e arrivare a piedi per non farsi notare. I grillini odierni invece ci hanno messo poco ad adeguarsi.

Da sempre nelle democrazie il divieto di ricandidarsi è considerato il principale antidoto alle incrostazioni di potere. 2500 anni fa Atene e Roma stabilirono in un anno la durata di arconti e consoli, oggi i presidenti Usa e francesi hanno limiti di otto e dieci anni. Ma il record di velocità appartiene ai priori della repubblica di Firenze: a casa dopo soli due mesi.

Mauro Suttora


Thursday, January 14, 2021

Conte (quasi) out

“L’alternativa Pd è pronta: Franceschini premier con Di Maio vice”

intervista a Mauro Suttora

di Federico Ferraù

Ilsussidiario.net, 14 gennaio 2021

Renzi ritira le ministre di Iv e accusa conte di violare le regole. ma la trattativa rimane aperta. Se ne gioveranno Franceschini e Zingaretti

Sono passate da poco le 18.20 quando Renzi annuncia in conferenza stampa che le ministre di Italia viva Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, insieme al sottosegretario Ivan Scalfarotto, lasciano il governo. “La crisi politica non è aperta da Italia viva” spiega Renzi, “è aperta da mesi”. 

L’ex premier snocciola una lunga serie di critiche alla conduzione di Conte: “Proprio perché c’è la pandemia occorre rispettare regole democratiche, perché se durante la pandemia non le rispetti allora la democrazia non serve più a niente”. 

A sorpresa, però, Renzi lascia aperte diverse porte. “Noi non abbiamo nessuna pregiudiziale né su nomi né su formule”, tranne quella di un’alleanza con la destra.

Adesso si attende di capire quali saranno i binari della crisi. Mauro Suttora, giornalista, collaboratore dell’Huffington Post dopo Oggi e L’Europeo, vede improbabile un Conte ter, perché “l’obiettivo di Renzi è fare fuori Conte per conto del Pd”. Prematuro fare ipotesi, ma una di queste contempla una sorta di staffetta M5s-Pd a Palazzo Chigi. Tre, secondo Suttora, i nomi possibili.

L’unica pregiudiziale di Renzi è verso un possibile accordo con la “destra sovranista e populista”. Dunque la trattativa continua?

Sì. La politica è trattativa continua. Ma dietro Conte in realtà c’è il Pd, ridotto nei sondaggi al 19%, che non ha guadagnato un voto dell’alleanza coi grillini. In un anno di governo Salvini li dimezzò, vampirizzandoli. Ora la Lega è scesa, ma i voti di destra sottratti ai grillini sono comunque rimasti nel centrodestra, finendo alla Meloni.

Il Pd invece?

Il Pd invece non è riuscito ad attrarre il voto di un solo grillino di sinistra: il M5s era al 17% all’inizio del Conte 2, alle europee 2019, e oggi resiste al 14-16%. Invece di svuotare i grillini, è stato il Pd a grillizzarsi.

Cosa vuole veramente Renzi?

Far fuori Conte per conto del Pd.

Renzi continua a sostenere che non si vota. Come fa a esserne così sicuro?

Perché tutti gli attuali 945 parlamentari rischierebbero il seggio con un nuovo voto, dato il taglio del loro numero, tranne i Fratelli d’Italia. L’unico dato sicuro è che non ci saranno elezioni politiche fino al febbraio 2022, dopo che sarà votato il successore di Mattarella.

Conte potrebbe guidare un governo per la terza volta? O l’operazione di Renzi rende possibile “quasi” tutto ma non questo?

La vedo dura. Sarebbe il suo terzo salto della quaglia. Troppo anche per lui, che pur detiene il record mondiale del trasformismo. Non si conoscono precedenti di un premier che guida prima una coalizione e poi ne guida un’altra di segno opposto. Ricordo solo il liberale tedesco Genscher, che nel 1982 fece fuori il socialista Schmidt per mettersi con il democristiano Kohl, o il sindaco Psi di Milano Pillitteri che nel 1987 passò da un’alleanza con la Dc al Pci. Ma non erano capi nazionali di governo.

Le parole di Bettini (Pd): “ci sono le condizioni per definire un’intesa di fine legislatura” dette poco prima che Renzi ritirasse le ministre hanno ancora un senso?

Quel grande stratega di Bettini ha addirittura incoronato Conte come capo della sinistra, facendone uno statista eccelso, una specie di Moro in sedicesimo.

Stando ai retroscena, l’aut-aut di Conte ieri a Italia viva ha spiazzato tutti, Colle compreso. Tutti dunque a pensare che Conte avesse davvero i numeri. Che cosa è successo?

Più che avere i numeri, Conte li ha dati… E Mattarella lo ha ridotto a più miti consigli. Che non sono quelli di Casalino e Travaglio.

Secondo te il governo ha i voti in Senato? Insomma i responsabili si troveranno?

Mi limito a dire che i cosiddetti “responsabili” fino a pochi mesi fa venivano definiti “Razzi e Scilipoti”, orrendi voltagabbana.

Cosa faranno i 5 Stelle e gli ex 5 Stelle, quelli che sono nel Misto?

I grillini ed ex grillini ingoieranno qualsiasi cosa pur di conservare il posto, visto che sono destinati a dimezzarsi dal 33 al 16%.

“Un patto tra tutti i partiti, costruttori per il bene comune dell’Italia”. Che senso dare all’appello di Grillo?

È un appello degno del comico che è. Dopo aver tuonato per quindici anni che i politici sono tutti ladri, ora li vuole tutti con sé. L’ammucchiata finale. Pittoresco.

E adesso? Che cosa potrebbe succedere nel breve termine?

Non lo so, la politica è bella perché imprevedibile. So solo che Renzi sembra essere l’unico che fa politica oggi in Italia. L’unico che la sa fare, o che la vuole fare. È stato lui a inventare il Conte 2, costringendo il Pd ad allearcisi. E ora è di nuovo lui a distruggere la sua marionetta Conte, dopo averla creata. Sarebbe del tutto normale, a metà legislatura, una staffetta di governo. Finora il premier è stato grillino, ora è il turno di un Pd. Magari con Di Maio vice.

C’è qualcuno ne Pd che può aspirare a questo ruolo?

Franceschini, Zingaretti, Gualtieri. Ma per ora è fantapolitica.

E Renzi?

Con tutti i suoi difetti, per fortuna che Renzi c’è. Poi magari rimarrà al 3%. Ma il Pd dovrebbe fargli un monumento, se non altro come kamikaze.

Federico Ferraù 

Friday, June 23, 1989

Mondiali '90: Milano da spremere

Europeo, 23/06/1989

Effetto mundial: partiti o associazioni per delinquere?

Scandali , tangenti , appalti sospetti , veti e piaceri incrociati . Attorno ai lavori dello stadio , fra i gruppi politici si gioca una grande partita . Di giro

di Mauro Suttora

"Milano e' come una signora che passeggia in via Montenapoleone indossando una pelliccia di visone sopra un abito a brandelli e toppe " . Parola di Saverio Pagani , segretario regionale Cisl . Ma la capitale lombarda , di questi tempi , riesce a mettere d' accordo tutti : sindacalisti e padroni , operai e capitalisti . Dai corridoi moquettati dell' Assolombarda infatti si lamenta anche il presidente degli industriali Ottorino Beltrami : " Continuiamo a raccontarci di essere bravi , ma non ci muoviamo . Da chi siamo governati ? " .

Milano negli ultimi anni e' stata governata quasi da tutti : dal Pli fino al Pci e ai verdi , con cambi di alleanze nell' 85 e nell' 87 . Unici sempre al governo : i socialisti . Ottanta milanesi su cento non votano Psi , ma e' attorno al partito di Craxi che , come comparse intercambiabili , girano tutti gli altri . Gli unici rimasti a digiuno sono i missini e un consigliere di Dp , Basilio Rizzo . Per il resto , tutti sono rimasti coinvolti e sono sprofondati nella tragicomica vicenda dei Mondiali .

La risistemazione dello stadio di San Siro e' lievitata nel giro di tre anni da 20 a 140 miliardi . I 270 miliardi per le " opere connesse " , che prima dovevano finire a un improvvisato metro' sopraelevato , destinati a costosissimi parcheggi . E , sempre con la scusa dei Mondiali , una marea di nuovi alberghi (per un valore immobiliare di 1500 miliardi) autorizzati dalla giunta " rossoverde " (alcuni addirittura in aree vincolate a verde pubblico) e debitamente lottizzati fra imprese e architetti pci , psi e dc . Unica certezza : non essendo ancora iniziati i lavori , nessuno di essi sara' pronto per l' anno prossimo .

E difficile , all' interno della classe politica locale , distinguere i meriti dalle colpe . Un esempio ? Il consigliere comunale dc Antonio Intiglietta , 33 anni , da Brindisi : ex estremista di Lotta continua passato a Comunione e liberazione (invertendo le iniziali da Lc a Cl) , e anche ex assessore allo sport fino al dicembre ' 87 nella giunta pentapartito . Sue le storiche parole (novembre ' 86) : " Per il terzo anello di San Siro bastano 30 miliardi . Per fare uno stadio nuovo ce ne vorrebbero 130 " . Oggi invece si scopre che il costo per il tetto e i 20 mila posti in piu' ha raggiunto e superato quello di uno stadio nuovo da 100 mila posti.

Milano , capitale dell' efficienza , riuscira' a spendere sette milioni per ogni nuovo spettatore : esattamente sette volte in piu' del costo per posto universalmente riconosciuto . Con che cuore , allora , prendersela tanto adesso con l' assessore al demanio Bruno Falconieri , psi , 44 anni , che nel gennaio ' 88 ha ereditato l' affare San Siro dal rampante Intiglietta ? Certo , in una qualsiasi azienda privata un dirigente che sbagliasse (o truccasse) cosi' clamorosamente i conti verrebbe licenziato . Ma il Comune , ripete sempre il sindaco di Milano Paolo Pillitteri , non puo' essere considerato un' azienda come le altre : " Dobbiamo distribuire servizi , non accumulare profitti " .

C' e ' pero' una legge elementare , quella dell' efficienza , che impone di ottenere il massimo risultato con il minimo degli sforzi . Specialmente quando gli sforzi vengono pagati con soldi pubblici estratti dalle tasche dei cittadini . " Ecco , da un po' di tempo a questa parte abbiamo l' impressione che anche a Milano avvengano grossi sprechi , per decine di miliardi " .
A parlare e' una timida signora che abita proprio di fronte allo stadio di San Siro : Silvana Gabusi . Sa poco di politica : di professione lavora alla Postalmarket , vendite per corrispondenza . Qualche anno fa ha fondato , assieme ad alcune amiche del quartiere , un comitato spontaneo per difendersi dai rumori del Palasport , che non le facevano dormire . Poi il Palasport (anch' esso era costato alla collettivita' 15 miliardi invece dei tre previsti) e' crollato sotto la neve , nel gennaio ' 85 .

Ma l' esasperazione degli abitanti di San Siro non si e' sopita : lo stadio di calcio e gli ippodromi del trotto e del galoppo continuano a creare il caos , per gli imbottigliamenti del traffico e l' inquinamento . Cosi' il comitato ha continuato a battagliare . E tre mesi fa ha ottenuto una " grande vittoria " , come hanno esultato i manifesti subito appesi in giro dai verdi di Adriano Ciccioni , quelli che si oppongono alla giunta Pillitteri : la metropolitana sopraelevata che il Comune voleva costruire per i Mondiali e' stata bocciata .

Possibile che la signora Gabusi sia riuscita a bloccare un' opera da 270 miliardi ? Anche questo e' possibile nella Milano degli anni ' 80 . Dove , come denuncia periodicamente ma senza far nomi il presidente della Camera di commercio Piero Bassetti , ogni appalto pubblico e' di norma accompagnato dalla " stecca " . Cioe' dalla tangente pagata ai politici . E se lo dice il rappresentante di tutte le imprese industriali , commerciali e artigianali della capitale economica d' Italia , qualcosa di vero ci sara' .

Che ci sia qualcosa di vero emerge peraltro , ormai con puntuale regolarita' , anche nelle aule dei tribunali . Nell' 85 tangenti alla Metropolitana milanese : il suo presidente Antonio Natali , psi , incarcerato . Nell' 86 lo scandalo Ligresti : varianti che valgono centinaia di miliardi approvate dal Pci e Psi per il costruttore siciliano . Nell' 87 le ruberie sulle bistecche delle refezioni comunali , che coinvolgono l' ex assessore all' economato Falconieri (sempre lui) .
Nell' 88 le tangenti di Bruno De Mico all' ex assessore psi Gianstefano Milani e i soldi in nero all' assessore pci Epifanio Li Calzi , costretto a dimettersi . Nell' 89 infine , un mese fa , la condanna di Maurizio Mottini , pci , e di Giovanni Baccalini , psi , presidente e vicepresidente della Commissione urbanistica comunale : favori a Ligresti . Per Baccalini c' e' una condanna perfino piu' dura di quella inflitta al costruttore di Paterno' : 25 mesi di carcere contro 23 .

Ma ormai l' infezione non e' piu' limitata ai soli politici . Si e' estesa anche a tutta la macchina amministrativa comunale , un tempo la piu' efficiente e onesta d' Italia . Cosi' , sempre per connivenze con Ligresti , il capo ripartizione Giovanni Maggi ha incassato 22 mesi di carcere , come pure l' alto funzionario Corrado Lopopolo .

" Nessuno di questi signori e' stato finora rimosso dal proprio incarico " , denuncia il dp Rizzo . Che accusa : " Forse i condannati sono a conoscenza di piu' alte connivenze politiche : per questo sono intoccabili " . La piu' intoccabile di tutti e' la signora Maria Grazia Curletti , ex capo ripartizione all' urbanistica (la sua amicizia con Ligresti le e' costata finora una condanna a 16 mesi di carcere , ma e' imputata anche in altri processi) . Lei e' stata addirittura promossa . Adesso e' caporipartizione del vicesindaco Luigi Corbani , pci , assessore alla cultura .

Insomma , c' e' un pezzo di Istanbul nel cuore di Milano . Il Comune e' la piu' grossa azienda della citta' : 50 mila dipendenti , seimila miliardi di fatturato . Ma anche se fisicamente i suoi palazzi e uffici , fra la Scala , San Babila e il Duomo , stanno fianco a fianco con le sedi delle piu' importanti multinazionali d' Europa e del mondo , l' atmosfera che vi regna e' un po' da impero ottomano .

Le cifre danzano , le parole volano . Il Piccolo Teatro doveva costare dieci miliardi nell' 80 , oggi si avvicina ai cento . La linea tre del metro' doveva essere pronta nell' 87 , forse lo sara' nel ' 91 . Doveva costare 70 miliardi al chilometro , ne costera' 200 . Il passante ferroviario , da finire entro l' anno scorso , e' fermo per mancanza di finanziamenti , con i cantieri aperti in tutta la citta' che soffocano il traffico . Anche se i lavori dovessero riprendere domani , termineranno nel ' 97 . La linea quattro del metro' non e' stata ancora neanche progettata .

Milano europea ? No , Milano mondiale , rispondono orgogliosi i politici locali . Un gruppo di buontemponi ha addirittura inventato un comitato per candidare Milano alle Olimpiadi del 2000 . Peccato che da anni ormai nessun meeting di atletica internazionale possa essere ospitato in citta' , visto che manca lo stadio . L' Arena , costruita da Napoleone , e' inadeguata . Con involontario senso dell' humour l' assessore allo sport Paolo Malena , psi , annuncia : " Nell' Arena potranno fare atletica e footing . . . i 2500 giornalisti accreditati per i Mondiali di calcio " . Come , 2500 ?

Le cifre a Milano ballano perfino sul numero dei giornalisti che verranno per le sei partite del giugno ' 90 : l' inaugurale e tre di un girone eliminatorio tutte sicuramente senza l' Italia piu' un quarto e una semifinale . Il Col (Comitato organizzatore locale) aveva sparato : " Ci servono 2800 posti di tribuna stampa a San Siro " . Neanche per idea , al massimo 1800 , ribatte il Comune , che non riesce piu' a stare dentro i 90 miliardi di spesa preventivata . " Tagli inaccettabili " , replica Massimo Moratti , figlio dell' ex presidente dell' Inter , capo del Col milanese . Nell' aumento a 109 miliardi approvato dal consiglio comunale in maggio i posti in piu' per la tribuna stampa non ci sono .

" Ma lo Stato ha versato al Comune di Milano 48 miliardi per la ristrutturazione di San Siro , dei quali piu' di otto solo per l' adeguamento della tribuna stampa " , protesta Moratti . Dal Comune si fa capire che molti dei posti richiesti da Roma servirebbero in realta' non per giornalisti , ma per presenzialisti del demi monde assetati di inaugurazioni . E Luca di Montezemolo , presidente del Col nazionale , sembra acquietarsi : " Va bene , facciamo 1800 e non se ne parli piu " .

E invece se ne parlera' ancora . Perche' la burla dei costi di San Siro non si fermera' certo a quota 109 miliardi . Infatti l' assessore Falconieri una settimana prima del consiglio comunale decisivo aveva per la prima volta onestamente ammesso che il costo finale sara' di 140 miliardi . Secondo alcuni questa era solo una sparata al rialzo per riuscire a far deglutire con piu' facilita' un aumento inferiore . Secondo altri , invece , i costi veri sono proprio quelli . " E verranno fuori nei prossimi mesi , un po' alla volta " , prevede Riccardo De Corato , consigliere comunale missino . Magari per piccoli importi , pochi miliardi alla volta che la giunta approvera' con procedura d' urgenza senza passare per il consiglio comunale .

Per esempio , solo la pulizia del tetto trasparente in plexiglas costera' un miliardo all' anno , e l' impianto di lavaggio automatico ben quattro miliardi . Inutile cercare nella relazione dell' assessore Falconieri spiegazioni sugli aumenti di spesa . Piu' di mezzo miliardo , per esempio , l' impresa costruttrice Lodigiani lo ha chiesto per " l' impiego di malta con resine epossidiche " . Perche ' ? " Per il fissaggio in opera delle mensole del terzo anello per garantire una maggiore durevolezza delle connessioni gettate in condizioni di gelo e tali da renderle insensibili all' aggressione degli agenti esterni nonche' di additivi intesi a ridurre il rapporto acqua cemento nei getti ad alta percentuale di armatura soggetti a possibile microfessurizzazione da ritiro e tali da ridurre sostanzialmente la permeabilita' dei getti permettendo durabilita' e resistenza all' attacco chimico dell' ambiente di livello superiore " .

Messi ko da questo linguaggio burocratico , molti rappresentanti del popolo si sono chiesti se le malte epossidiche siano state inventate solo negli ultimi due anni , o se non fosse invece possibile prevederne l' uso fin dall' inizio . " Fin dall' inizio si sapeva gia' che l' appalto di San Siro sarebbe finito alla Lodigiani " , accusa il consigliere dp Rizzo . " Io stesso lo avevo scommesso pubblicamente , in consiglio comunale , prima della gara . Lo sapevano tutti " .

Il prezzo base era 82 miliardi . Hanno concorso una decina di imprese . Guarda caso , tutte hanno presentato offerte al rialzo , tranne una : la Costanzo , che garantiva uno sconto del 2% . Offerta rifiutata . L' appalto e' andato alla Lodigiani ( " il suo 9 , 85% di aumento era nella media " , e' la giustificazione degli amministratori comunali) . Solo qualche mese fa il Coreco (Comitato regionale di controllo) ha accusato implicitamente gli enti locali di intascare tangenti con questo metodo e ha abolito le offerte al rialzo . Ma ormai l' appalto di San Siro era gia' aggiudicato .

Le " garanzie " offerte dalla Lodigiani , tuttavia , non si fermavano li' . Evidentemente , in cambio dell' appalto , le era stato promesso altro . E quest' " altro " erano i " palchi " . Come alla Scala , infatti , il progetto originale prevedeva la costruzione di 216 palchi da 5 10 posti coperti e protetti con vetrata . La Lodigiani , " in cambio " di uno sconto di 2 miliardi e di un versamento di 150 milioni annui al Comune , avrebbe costruito e affittato i palchi a imprese private per 45 anni . Un bell' affare . Per la Lodigiani : spendendo 50 miliardi , se ne sarebbe garantiti 300 di affitti .

Allora (siamo nell' 87) il Pci , dall' opposizione , manda a monte l' affare Lodigiani Intiglietta (lo sponsor piu' deciso dell' operazione) . Ma la Lodigiani rimane sempre " in credito " di qualcosa con il Comune . Vuole lavori supplementari . Tutti sapevano fin dall' inizio che la torta sarebbe stata ben piu' grossa degli 82 miliardi approvati dal Comune .

Cosi' oggi , grazie all' intercessione del ministro psi Carlo Tognoli , ecco pronto per la Lodigiani un altro appaltino da dieci miliardi : la costruzione di un parcheggio sotterraneo nel piazzale di San Siro . Riservato alle squadre , agli arbitri , piu' cento posti macchina (meglio largheggiare) per , testualmente , " persone particolarmente esposte " . Cioe' le autorita' , il sindaco , gli assessori : tutti " esposti " a non si sa bene che cosa , se non ai malumori della folla .

Ma adesso c' e' , oltre alla torta dello stadio , anche quella delle " opere connesse " ai Mondiali . I 270 miliardi che Milano si era fatta dare dallo Stato per il metro' sopraelevato dell' Ansaldo sono li' , pronti a essere sciupati in qualche altra opera inutile . Che il tanto magnificato " metro' leggero " fosse assurdo , lo dice una sola cifra : portata massima di 25 mila passeggeri all' ora . Troppo per tutti i giorni feriali , in cui sarebbe stato vuoto perche' collegava due quartieri periferici senza passare per il centro . Poco per il dopopartita , quando i tifosi avrebbero dovuto aspettarlo per ore .

La partita del metro' sopraelevato si e' giocata fra il Pci , favorevole per inconfessati motivi (il vicesindaco Corbani ha proposto che il Comune acquisti dall' Ansaldo per 40 miliardi i capannoni dove si e ' svolto il congresso psi) , e il Psi , contrario per altrettanto inconfessabili ragioni : l' Ansaldo avrebbe spiazzato un suo feudo , la societa' Metropolitana milanese . I due assessori verdi come al solito si sono astenuti per salvare la poltrona . Adesso quei 270 miliardi serviranno per fare parcheggi alle porte di Milano : ben 62 miliardi a Cascina Gobba , 48 a Lampugnano . Qui , poiche' i posti macchina passeranno da 1300 a 2200 , Milano battera' un altro record di spreco : 50 milioni a posto auto .

Largo spazio per le tangenti , insomma , come denuncia il segretario provinciale dc Antonio Ballarin dimessosi polemicamente poche settimane fa . Anche Ballarin ha descritto minuziosamente i meccanismi dei finanziamenti illeciti ai partiti , senza pero' fare nomi . I nomi delle imprese appaltatrici dei parcheggi , invece , si conoscono . Brilla la Pessina (area psi) , famosa per aver fatto lievitare da 17 a 36 miliardi il costo del cavalcavia del Ghisallo (piazza Kennedy) , tuttora incompiuto , nonche' per trascinare da tempo immemorabile i lavori del ponte Buccari verso l' Idroscalo .

I parcheggi Cascina Gobba , Lampugnano e Forlanini (in quest' ultimo il prezzo e' piu' congruo : 3 , 7 miliardi per 440 nuovi posti macchina) sono stati affidati all' Atm . L' azienda dei trasporti non ha alcuna esperienza in fatto di costruzioni e lavori : si limita a far marciare bus , tram e metro' . Ha pero' un pregio : meta' dei suoi dipendenti sono iscritti dc , e meta' degli iscritti dc di Milano sono dipendenti Atm . Per tenere buono lo scudo crociato all' opposizione , quindi , la giunta rossa Pillitteri ha fatto questo regalo al feudo dc .

C' e' poi un altro " cliente " che il Comune di Milano doveva soddisfare : il Consorzio di imprese per il nuovo Palasport . Il quale non si limitera' a costruire , proprio davanti a San Siro , un complesso di 12 torri da otto piani adibiti a uffici con dentro anche un Palasport (in totale violazione della legge Galasso) , gestendolo per 60 anni senza pagare una lira al Comune . Adesso ha incassato ben 50 miliardi solo per interrare una strada di 200 metri , via Patroclo . " E adiacente al cantiere del Palasport " , si giustifica la giunta . " Ma allora perche' al Consorzio Palasport sono stati affidati anche lavori in viale Forlanini , dall' altra parte della citta' ? " , domanda l' inesorabile Rizzo .

Neanche il Palasport sara' pronto per il ' 90 . L' unico a esserci sara' il nuovo stadio di San Siro , con gli spettatori del terzo anello che soffriranno di vertigini . Splendera' come un gioiello nel deserto . Milano , infatti , " capitale europea d' Italia " , offre ai propri cittadini che praticano lo sport in prima persona impianti fatiscenti . Gli sportivi milanesi sono ridotti a dover ringraziare Napoleone e Mussolini : sono loro , piu' di ogni altro , ad aver dotato la citta' di attrezzature sportive .

opere per i Mondiali '90:
1) Stadio di San Siro : terzo anello (20 mila posti) e tetto (109 140 miliardi)
2) Interramento via Patroclo (50 miliardi)
3) Parcheggio squadre e vip stadio (10 miliardi)
4) Parcheggio via Lampugnano (48 miliardi)
5) Parcheggio via Bisceglie (59 miliardi)
6) Parcheggio San Carlo (7 miliardi)
7) Parcheggio via Novara (20 miliardi)
8) Parcheggio via Forlanini (3 , 7 miliardi)
9) Parcheggio Cascina Gobba (62 miliardi)
10) Corsia bus via Forlanini (5 miliardi)

Totale lavori per lo stadio : 140 miliardi
Totale spese per lavori connessi : 270 miliardi

Mauro Suttora