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Wednesday, August 09, 2006

Intervista a Vittorio Cecchi Gori

"Il mio amore è Mara Meis"

di Mauro Suttora per Oggi

Sabaudia (Latina), agosto

«Ma neanche per sogno. Io Valeria non l’ho più sentita». Vittorio Cecchi Gori smentisce Valeria Marini, che a un settimanale ha dichiarato: «Lui chiama spesso, mi chiede consigli». Otto mesi dopo la rottura, il produttore 64enne ci appare disteso e felice con la nuova fidanzata Mara Meis, splendida 34enne pugliese. Si fanno fotografare per la prima volta assieme (in esclusiva per i lettori di Oggi) nella famosa villa di Sabaudia, quella delle furibonde liti con l’ex moglie Rita Rusic. Ma ora con Rita le acque si sono calmate: «È la madre dei miei figli e la rispetto, anche perchè credo nella famiglia», dice Cecchi Gori. Tutti e tre (Rita e Mara e lui) sono stati visti mangiare tranquillamente da Saporetti, il celebre ristorante di questa Malibu del Lazio.

«Mara ha portato serenità nella mia vita», ci confida Cecchi Gori, sdraiato nel giardino con piscina davanti al mare, appena riprogettato dall’architetto Giansandro Schina. «Non ero mai stato con una donna del sud: con lei sto scoprendo deliziose doti di attaccamento genuino. Viviamo quasi in simbiosi, e questo per me è importante, in un mondo che tende invece a disarticolare tutto».

È finalmente un periodo felice, questo, per l’ex presidente della Fiorentina. Contento per il salvataggio in extremis della sua squadra, che rimane in serie A? «Sono felice per i tifosi e per la città di Firenze, ma io con quella società non ho più nulla a che fare. Mi è stata tolta con un complotto, perché io fui uno dei primi a denunciare la cupola del calcio. Truccavano tutto».

Anche dal punto di vista finanziario sembra che le cose si stiano mettendo meglio per Cecchi Gori. Soltanto due mesi fa pareva fosse destinato alla bancarotta, invece ora i creditori che reclamano 600 milioni stanno per accettare un concordato. «Cos’è questa cifra, in confronto ai 40 miliardi di debiti di qualcun altro?» La banca Capitalia ha cancellato l’ipoteca sul cinema Adriano, la sua multisala di piazza Cavour a Roma. È in corso una causa contro Telecom, per il modo in cui gli strapparono la proprietà di Telemontecarlo (ora La Sette). Così Cecchi Gori, nonostante le decine di milioni che gli costano gli avvocati, riuscirà a conservare i suoi beni: non solo questa villa, ma anche quella di Beverly Hills e gli appartamenti a Manhattan e Londra.

La cosa che ora più gli sta a cuore, però, è il ritorno all’attività di produttore: «A dicembre inizieranno in Cile le riprese del nuovo film tratto da un romanzo di Antonio Skarmeta, quello de Il Postino». Altri progetti sono in cantiere con Antonio Albanese e Francesca Archibugi, e per portare sullo schermo i libri di successo di Federico Moccia: Ho voglia di te e Tre metri sopra il cielo. «C’è anche un accordo verbale con Roberto Benigni per tornare a lavorare insieme».

Dall’altro lato della piscina la sua Mara Meis - nome d’arte di Loreta De Gennaro da San Severo (Foggia) - sta posando per il fotografo di Oggi. «Il segreto della vita, oltre a dormire e a far sport, è avere una compagna un po’ più giovane e bella», confida Cecchi Gori, chiaramente innamorato. «Cosa volete, io sono cresciuto nel mondo del cinema, quindi sono sempre un po’ viziato, abituato ad avere attorno donne giovani e attraenti».

Mara lavorerà in una fiction che Cecchi Gori produrrà nel 2007 per Raiuno, Inviati Speciali: sarà una giornalista d’assalto. «Mi hanno ferito le accuse di opportunismo», dice, «non mi sono certo messa con lui perché voglio fare l’attrice. Non amo vivere di riflesso. Vittorio mi ha attratto trasmettendomi qualcosa di positivo e pulito. La cosa che più mi ha colpito in lui è la simpatia: siamo simili, e più si è simili più ci si avvicina. Poi, quando è arrivata l’intimità, abbiamo saputo raccontarci, fidarsi, lasciarsi andare. Per me l’amore è fusione con l’altra persona, dedizione, passione».

Ora Mara Meis e il suo «bimbo», come lei chiama Cecchi Gori, sguazzano sereni e giocosi a villa Vittoria (nome dell’amatissima madre di Vittorio e di sua figlia). Lei, fisico perfetto e gambe da gazzella, lo guarda rapita. Quello che l’ha sedotta, dal primo incontro a una partita di tennis al circolo dell’Hilton, non è stato il fisico, ma lo sguardo ingenuo da «cucciolo».

La nuova fiamma di Cecchi Gori aveva debuttato col nome di Labelle come cantante trasformista nelle discoteche, dove si esibiva con parrucca a caschetto. Coincidenza: anche Valeria Marini iniziò la carriera al Gilda imitando Jessica Rabbit e facendosi chiamare Lolly. E le analogie non finiscono qui: sia Mara sia Valeria successivamente parteciparono a concorsi di bellezza. Con più successo la Meis, finalista di Miss Mondo, mentre la Marini come Eva Orrù si presentò al concorso Look of the Year, ma non arrivò alle semifinali.

Dopo i cinque anni di rapporto turbolento con la Marini, Cecchi Gori lo scorso novembre è passato immediatamente a Mara: «E io ho sentito subito che quello che credevo fosse solo un uomo duro e risoluto era in realtà anche un Peter Pan da proteggere e difendere», dice lei. Anche Vittorio ha impostato la relazione con Mara in modo diverso: poco dopo averla conquistata ha voluto conoscere i suoi genitori in Puglia e regalarle uno splendido diamante di Tiffany come pegno d’amore. Così il romano palazzo Borghese, svuotato da ogni «testimonianza» del passato, è diventato la loro casa.

Si avvicina l’ora del tramonto. Il fotografo ci chiama tutti in spiaggia, per scattare le ultime inquadrature con il sole che si tuffa nel Tirreno agitato. Si forma una piccola folla di curiosi, arrivano anche i vicini di villa di Cecchi Gori: Roberto D’Agostino e Paolo Giaccio della Rai. «Macché Cecchi Gori, tu ora sei Cecchi Godi...», lo apostrofa scherzoso l’inventore di Dagospia, vedendo Mara che gli si abbarbica addosso con movenze da vamp. «Ma se non posso neanche cambiarmi costume, questo è l’unico che m’hanno lasciato», risponde lui, alludendo alle traversie finanziarie. E poi: «Non fatemi andare in mezzo al mare, che se affogo farei un favore a troppe persone...».

Cecchi Gori si sente perseguitato, ma anche sul fronte familiare le soddisfazioni ultimamente non gli mancano. La sua figlia primogenita Vittoria, 20 anni, ha debuttato come giornalista sulla rivista A(nna). Ha scritto un’articolo sul concerto dei Rolling Stones a San Siro, dov’è andata con mamma Rita Rusic. «Vive a Miami, fa l’università, e ho letto un altro suo articolo che mi è piaciuto, sui succhi di frutta nei supermercati americani».

Quasi duecento film prodotti, tre premi Oscar, calcio, tv, la principale dinastia cinematografica italiana con i De Laurentiis: nella sua vita Vittorio Cecchi Gori non s’è fatto mancare nulla. Neppure la politica: già senatore del partito popolare, alle ultime elezioni s’è presentato con la Lega Nord a Roma. Un suicidio annunciato, eppure è riuscito a prendere 6.500 voti. «Ma quel che m’è più pesato, è che per tutta la campagna elettorale ho dovuto rinunciare alle mie due ore giornaliere di tennis...» Scherza sempre, il vecchio Vittorione. Marameis...

Mauro Suttora