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Thursday, May 12, 2011

Le nozze di Mara Carfagna

"Mara, tutto perdonato: a giugno ci sposiamo"

Pace fatta tra la Carfagna e il fidanzato, dopo le rivelazioni di Bocchino. Marco Mezzaroma ha portato la sua bella ministra alle Maldive per Pasqua. Per un anticipo di luna di miele: lei ha già comprato il vestito di nozze nella natia Salerno

di Mauro Suttora

Oggi, 11 maggio 2011

Tutto perdonato. Marco Mezzaroma non si è scomposto di fronte alle rivelazioni di Italo Bocchino, che davanti ai milioni di telespettatori di Che tempo che fa ha confessato di avere avuto un'amicizia particolare con la ministra Mara Carfagna. L'erede della ricca famiglia di palazzinari romani è fidanzato da tre anni con Mara. Più o meno a quell'epoca, mese più mese meno, Bocchino giura di avere smesso di provocare sofferenze alla moglie Gabriella. Quindi l'onore è salvo.

Sembrava che il mat rimonio Carfagna-Mezzaroma, fissato per il 25 giugno, foss e rinviato o addirittura cancellato. Invece è stato confermato: si svolgerà in un castello alle porte di Roma, nella tenuta di Torre in Pietra di proprietà della famiglia Carandini. Famosa per due cose: il latte omonimo, e il conte Nicolò Carandini, capo del Partito liberale nel dopoguerra, e poi fondatore di quello radicale di Marco Pannella.

Ma torniamo al nostro Marco, invidiatissimo promesso sposo della più bella ministra d'Italia, a pari merito con Stefania Prestigiacomo. Per fugare ogni dubbio, a Pasqua ha portato Mara alle Maldive, in uno dei resort più lussuosi dell'arcipelago, il Palm Beach.

Più travagliata, invece, l'atmosfera nella famiglia Bocchino. La ricca moglie Gabriella Buontempo aveva aperto i giochi con un' intervista-confessione a un settimanale. In cui l' unico veleno veniva distillato contro la «sfasciafamiglie» Mara, accusata di non essersi posta il problema di rovinare la vita di una coppia sposata da tempo e con figli: «Si presentava ovunque andassi mo in vacanza. Andava addirittura dal mio stesso parrucchiere».

Poi una stilettata politica: «Un po' di delusione c'è stata. Anche per la scelta della persona. In politica, la Carfagna è sempre stata "telecomandata" da mio marito: segue tutto quello che lui dice. Se non era per Italo, mica li prendeva tutti quei voti in Campania». Altre considerazion i sono state fatte sulla capacità, da parte delle mogli italiane, di tollerare lunghe relazioni extraconiugali dei mariti: «Lo sapeva tutta Montecitorio. Da due anni e mezzo pure io. In Italia se non hai almeno un'amante sei uno sfigato».

La scorsa settimana Panorama ha scritto che la signora Bocchino chiederà il divorzio. Italo però ha smentito: «Ca...te in libertà, sto partendo per Parigi con lei».

Intanto, nella sua Salerno Mara è andata a comprare l'abito da sposa, accompagnata dalla mamma, dal fratello e dall'inseparabile cugina. Lei era commossa, e non lo ha nascosto nel negozio della sarta Pinella Passaro in corso Vittorio Emanuele: la stessa che aveva confezionato l' abito da sposa della madre di Mara quando, giovanissima, salì all' altare per sposare il preside Salvatore Carfagna. La Passaro dichiara di essere rimasta incantata dal ministro: «Ha un portamento da indossatrice e una raffinatezza innata. Ho disegnato per lei un abito che sarà all' insegna della sobrietà e dell' eleganza, da vera regina». Pare che Mara abbia scelto il vestito, ancora top secret, al primo colpo.

Mauro Suttora

Tuesday, December 16, 2008

Morte di Carlo Caracciolo

«(...) Il 1° ottobre 1955 uscì L'Espresso. Vivevo in provincia (...). L'aria fresca ci veniva dai giornali che leggevamo, soprattutto dall'Europeo di Arrigo Benedetti e dal Mondo di Mario Pannunzio.
Erano i nostri Vangeli laici. Ci sentivamo sì di sinistra, ma soprattutto laici e liberali. Rammento un couplet, un ritornello, che faceva al caso nostro: «Se non ci conoscete - guardateci i calzini. - Noi siamo i liberali - del conte Carandini». Pure noi portavamo i calzini lunghi, mentre le nostre madri li volevano corti, più facili da lavare. Anche per questo L'Espresso divenne subito una delle nostre bandiere».

Giampaolo Pansa,oggi sul Riformista