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Friday, August 19, 2016

La Pascale riaccolta dai Berlusconi

di Mauro Suttora

Porto Rotondo (Olbia Tempio), 19 agosto 2016

Sembrava finita. Prima l’operazione a cuore aperto per Silvio Berlusconi, e le accuse non tanto velate della famiglia e degli amici più stretti alla giovane fidanzata Francesca Pascale di non averlo salvaguardato dallo stress in campagna elettorale.

Poi i commenti sarcastici sulla foto di lei che piangeva da un balcone dell’ospedale San Raffaele nel giorno dell’operazione.
Infine, la quasi reclusione di Francesca a dieci chilometri da Arcore (Monza), dov’era tornato Silvio in convalescenza dopo un mese di ricovero. Berlusconi le aveva regalato la lussuosa villa Giambelli di Casatenovo un anno fa: vicini ma lontani, assieme ma non più in casa.

Tutto superato. Oggi aveva già documentato con foto che in realtà già in luglio i due si erano rivisti a cena a villa San Martino di Arcore.
E ora Francesca, che sta assieme a Berlusconi da quattro anni, è stata accolta da tutta la famigliona riunita per le vacanze a villa Certosa di Porto Rotondo.

Mancava solo la primogenita Marina, che il 10 agosto aveva festeggiato in Sardegna il suo cinquantesimo compleanno. Ma, per il resto, i rapporti di Francesca Pascale con gli altri figli sembrano tornati ottimi.
Silvio, che fra un mese compie 80 anni, è felice per la salute ritrovata, per la quiete famigliare, e anche per la doppia gravidanza delle sue figlie più giovani.

Femminuccia in arrivo

Barbara, triste per la vendita del suo Milan ai cinesi, avrà un terzo figlio dal compagno Lorenzo Guerrieri (5 anni più giovane di lei) dopo quelli con l’ex Giorgio Valaguzza. Ed Eleonora sta per regalare una nipotina al nonno, sempre con il compagno inglese, l’ex modello Guy Binns. 

Wednesday, November 13, 2013

Barbara Berlusconi

di Mauro Suttora

Oggi, 6 novembre 2013

Negli sprint di ciclismo di solito vince il secondo, che sbuca da dietro all’improvviso infilando l’apripista. Lo stesso farà Barbara Berlusconi, ai danni della sorellastra Marina?
Missione impossibile, all’apparenza. Marina B. è sugli scudi di tutti i berlusconiani. Da tre mesi, dopo la condanna del padre, è diventata una dei suoi consiglieri più stretti in politica. Materia che le è totalmente indifferente, presa com’è dalla presidenza Mondadori. Lei e papà continuano a smentire una sua discesa in campo nei palazzi romani. Ma più negano, meno i forzisti ci credono: addirittura due su tre, dice qualche sondaggio, scommettono su di lei come erede politica.

E Barbara freme. Alla soglia dei trent’anni, la terzogenita di Silvio vuole farsi strada. Il solco è tracciato: per lei c’è il Milan, quarta gamba dell’impero di famiglia dopo Mediaset (andata al fratellastro Pier Silvio), Mondadori (Marina) e Forza Italia. Due anni fa, dopo la laurea breve in filosofia (Marina invece non è laureata), B.B. è stata nominata consigliere d’amministrazione della squadra di calcio.
«Immagino un mio futuro in Mondadori», aveva osato dichiarare, causando sconcerto nel padre e ira nella sorellastra che vedeva minacciato il feudo acquisito dal 2003. Provocazione? Invasione di campo? «Sarà manovrata dalla madre», sussurrarono i maligni. Veronica Lario, già in tempestosa rotta con l’ex marito e gran paladina della sorte dei propri tre figli.

Ma in questi anni Barbara ha imparato a giocare in proprio. E ormai le va stretto il seggiolino da consigliere d’amministrazione del Milan con cui era stata tacitata dopo quella sua prima alzata di testa.

Il giocattolo non le basta più. «Ci vuole un cambio di rotta nella società», ha annunciato dopo l’umiliante sconfitta in casa del Milan con la Fiorentina. Protesta con il padre, naturalmente precisa che non ce l’ha con Adriano Galliani. Ma vale di più il vicepresidente quasi 70enne che sta perdendo tutto o la figlia arrembante del presidente? Pagherà, come sempre, l’allenatore: Massimiliano Allegri. Pagherà anche per aver trattato male Alexander Pato, il baby-fidanzato di Barbara (cinque anni in meno) usato e buttato come tanti altri giovani simboli mancati dell’ex squadrone (Kaka, Stephan El Shaarawy).

La capricciosa Barbara, invaghita del «papero», ci aveva progettato casa assieme: si era fatta dare dal babbo 9,3 milioni per mezzo migliaio di metri quadri di attico e superattico in centro a Milano. Ora, dopo il mesto ritorno di Pato in Brasile a gennaio e la fine della storia a luglio, Barbara si è messa con un altro 24enne: lo studente di economia Lorenzo Guerrieri, barman a tempo perso nell’enoteca monzese Mulino dove si sono conosciuti. Addominali scolpitissimi, praticamente un sosia di Pato. Anche lui di Monza come Giorgio Valaguzza, dal quale senza sposarlo B.B. ha avuto i figli Alessandro (che ha appena compiuto sei anni) ed Edoardo. Gira e rigira, insomma, le berluschine nelle cose importanti sempre attorno alla loro Brianza ruotano.

Fra Barbara e Marina i rapporti sono agrodolci. Il gelo durato anni, dopo il mancato arrembaggio di B.B. alla Mondadori, pare si sia stemperato di recente. Ora tutti i figli, di primo e secondo letto, accorrono presso il padre 77enne nelle occasioni importanti: feste, compleanni e condanne penali.
Ma Barbara rimane il terrore degli addetti stampa Fininvest e la delizia dei giornalisti: le sue interviste, contrariamente a quelle di Marina, non sono concordate. Quindi ogni volta escono affermazioni clamorose e imprevedibili. Come quando disse che mai e poi mai avrebbe fatto vedere ai figli certi programmi delle tv Mediaset, e Maurizio Costanzo si offese. Nel 2007 ammise di aver fatto comprare dal padre per 20 mila euro certe imbarazzantissime foto scattatele da un paparazzo davanti a una discoteca di Milano. E dovette spiegare al pm Henry John Woodcock (detestato da Berlusconi) il ricatto subìto da Fabrizio Corona.

Nulla di più lontano dalla tranquilla vita privata di Marina. La quale al massimo convoca lei i paparazzi per farsi ritrarre a bordo piscina in foto «finte rubate». Dopo un fidanzamento durato dieci anni ma finito male, ha sposato il padre dei suoi due figli (Gabriele e Silvio), l’ex ballerino Maurizio Vanadia.

Come finirà il confronto/duello fra le due primedonne dell’impero di Arcore? Barbara, contrariamente a Marina, non ha mai detto che non le piace la politica. Dopotutto, suo padrino di battesimo nel 1984 fu Bettino Craxi, allora premier all’apice della gloria. «È bravissima, meglio lei di Marina», assicura il filosofo Massimo Cacciari. Che è di sinistra, ma era anche il rettore dell’università San Raffaele dove B.B. si è laureata.
Mauro Suttora

Wednesday, September 09, 2009

I figli di Berlusconi

Barbara, Eleonora e Luigi contro Marina e Pier Silvio: a tutti il 20% del patrimonio, o 17% per i primi e 25% per i secondi?

di Mauro Suttora

Oggi, 2 settembre 2009

Fossero soltanto i figli dell’uomo più ricco d’Italia, già farebbero notizia. Poiché papà è anche presidente del consiglio, doppia notizia. Se poi papà diventa «papi», sballottato per mesi da scandali rosa, triplo riflettore. A questo aggiungete che mamma ha chiesto rumorosamente il divorzio: tutti quindi a scrutare il minimo segnale di un loro pencolamento da una parte o dall’altra.
Ma ora i cinque figli di Silvio Berlusconi ci aggiungono del loro. Perché la primogenita ventenne di secondo letto (Barbara) insidia il primato della primogenita quarantenne di primo letto (Marina), dichiarando in pubblico il suo interesse per l’azienda di cui la sorellastra è presidente, mentre lei per ora «soltanto» consigliere d’amministrazione (immaginate il clima alla prossima riunione del cda Mondadori...). E minaccia apertamente: «Se mio padre sarà giusto ed equo nella divisione dei suoi beni, fra noi non ci saranno conflitti».
Con quel «se» si rischia di andare dritti verso uno spiacevole «clima Agnelli», con famiglia scarnificata da lotte e processi. Perché il divorzio anticipa ad adesso tutte le divisioni ereditarie. In breve: quote eguali del 20 per cento a tutti i figli, come vuole Veronica, oppure metà ai due del primo matrimonio (che quindi avrebbero ciascuno il 25%) e metà ai tre del secondo (che varrebbero solo il 17%)? Per non parlare degli eventuali fondi all’estero: dovranno «riemergere» tutti, per essere conteggiati nel patrimonio.
Insomma, estate calda quella 2009 per i berluschini. Ormai pericolosamente divisi: c’è voluta tutta l’arte magica del povero padre (come se non gli bastassero Noemi e Gheddafi, Patty e Fini...) per convincere Marina ad accettare la presenza di Barbara alla sua festa di compleanno del 10 agosto in Sardegna. E se i maggiori se ne stanno lontani e tranquilli nelle ville in Francia e Bermuda, i tre figli di Veronica impazzano con codazzo di amici nei principali locali di Costa Smeralda (Blu Beach, Sottovento e Billionaire, tutto in poche ore) e poi di Milano, al rientro (Ricci, «bar dei ricchi», e ristorante Giannino).
Cosa succede? Tutti gli anni di rigorosa educazione steineriana impartiti dalla mamma si stanno sfaldando all’impatto col glamour? Per capirne di più, consultiamo la massima berlusconologa côté Macherio: Maria Latella, che ha appena aggiornato il suo fortunato libro Tendenza Veronica del 2004. Con una velenosa ipotesi di ricovero di nonno Silvio in una clinica per maniaci sessuali...
«I tre figli di Veronica stanno studiando sodo», ci dice Latella, dissipando i sospetti su un’eventuale sindrome da figli di papà, viziati e sfaccendati: «Barbara, che all’università propendeva per economia gestionale, ha seguito il proprio istinto e ha scelto filosofia. E nonostante i due figli, in autunno si laurea con tesi su Etica aziendale. Relatore: Guido Rossi».
Ah: nemico del padre, parrocchia De Benedetti.
«È stato il suo professore di filosofia del diritto all’università San Raffaele. Eleonora invece si è laureata in Business management alla St. John University di New York, e ora farà uno stage di un anno in una tv americana. Anche Luigi, nonostante studi economia alla Bocconi, è attratto dall’estero: quest’estate e la scorsa ha lavorato a Londra nella finanza, ed è in partenza per un anno di Erasmus in Cina».
Barbara sta fissa con Giorgio Valaguzza, padre dei suoi figli, Eleonora ha fidanzato/i americano, Luigi ha avuto una storia con la nipote di Salvatore Ligresti.
«Non so molto della loro vita privata. Quel che è certo, è che Barbara ha scelto consapevolmente di avere presto i figli, per poi dedicarsi alla carriera».
Il contrario di quel che succede abitualmente.
«Ma sempre più frequente, almeno fra chi se lo può permettere».
E non si è sposata.
«In famiglia il matrimonio ritardato è una costante: è capitato anche a suo padre con Veronica, e a Marina, che ha sposato Maurizio Vanadia soltanto nove mesi fa, ben sei anni dopo la nascita del primo figlio».
Nel libro racconti che Veronica ha seguito molto da vicino l’educazione dei figli.
«Sì. Mai avuto una babysitter. Quand’erano piccoli leggeva loro un paio di articoli di giornale ogni sera a cena, e sollecitava commenti. La passione di Barbara per la carta stampata deriva da lì. Ma Veronica non è mai stata una madre soffocante o apprensiva: quando a 15 anni Luigi volle correre in go-kart glielo permise, anche se è notoriamente pericoloso: “Il rischio i giovani maschi se lo vanno comunque a cercare”, disse, “tanto vale che lo facciano per sport”. Dopo la scuola steineriana a Milano tutti e tre hanno frequentato il liceo Villoresi di Monza...»
Vicino a casa.
«Sì, in tutti loro c’è attaccamento per il territorio. Gli amici dei figli sono in gran parte ancora quelli del liceo, Barbara e Valaguzza si sono conosciuti lì. Spesso i figli dei ricchi vengono mandati in collegio in Svizzera, o in una boarding school americana. Barbara invece non ha voluto neppure prendersi una casa a Milano: vive col suo Giorgio e i figli in una dépendance della villa di Macherio. E Pier Silvio abita ad Arcore con la sua Silvia Toffanin».
Anche papà Silvio sta allestendo un nuovo villone con megaparco a Gerno di Lesmo (Monza), a metà strada fra Arcore e Macherio. Gira e rigira, Bermuda o Portofino, sempre in Brianza si torna. A proposito, lui condivide le scelte dei tre figli minori?
«Penso di sì. L’unico dispiacere di Berlusconi, forse, è che Eleonora, arpista dalla voce bellissima, non canti mai in pubblico. Barbara suona il piano. E Luigi ha fatto teatro con corsi al Piccolo teatro. Quand’era piccolo se ne uscì con questa frase: “Ma come faccio a fare l’attore se non sono gay?”»
Comè che Barbara se n’è uscita con quelle imbarazzanti allusioni sulla Mondadori e la divisione dei beni? Non ha un ufficio stampa che controlla le sue interviste?
«No. Niente addetti stampa. Tutto da soli».

Mauro Suttora