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Friday, July 29, 2022

Il problema di Berlusconi non sono i traditori. È che sono finiti

Da Urbani fino a Carfagna, Forza Italia ha finito pure i transfughi. Ora non c'è più nessuno che se ne possa andare

di Mauro Suttora

HuffPost, 29 Luglio 2022 

Magari ha ragione Valentina Vezzali. La campionessa di scherma, sottosegretaria allo Sport, va controcorrente e aderisce a Forza Italia proprio nel momento della grande fuga. Brunetta, Carfagna, Gelmini, Cangini, Elio Vito: tutti i ministri e molti altri abbandonano Berlusconi, Vezzali furba riempie il vuoto e verrà promossa se ci sarà un governo di centrodestra.

Scappare dalla barca che affonda è buona regola in politica, alla faccia di fedeltà, gratitudine o coerenza. Soprattutto quando quest'ultima è semmai rivendicata dai transfughi, in nome del liberalismo. Tuttavia è impressionante scorrere la lista di tutti gli addii che Silvio ha incassato nei suoi 28 anni di vita politica. 

Lo sterminio è sterminato. I radicali scapparono subito: bastarono sei mesi a Pannella e Bonino per capire che la "rivoluzione liberale" promessa nel 1994 era una chimera. Poi fu la volta del prestigioso battaglione di professori arruolati da Forza Italia: Urbani, Melograni, Colletti, Marzano, Vertone. Sopravvissero solo Pera, premiato con la presidenza del Senato, e Brunetta. Durarono poco anche gli avvocati Dotti e Della Valle (Tortora). 

Nel 2001-11 Berlusconi governa otto anni su dieci, quindi nessuno lo molla. Poi, la diaspora. Silvio fa fuori tutti i suoi presunti delfini (Alfano, Toti) e i portavoce (Bondi, Bonaiuti). Tremonti va con la Lega, Quagliariello, Romani e Biancofiore con Toti. Via anche Pisanu, Frattini, Cicchitto, Lorenzin, Crosetto, Sanza, Albertini, Verdini, Fitto, Capezzone, Ravetto, Elisabetta Gardini, un anno fa Malan. 

Silvio però è buono, riaccoglie figliol prodighi come Schifani, Polverini e Miccichè che lo avevano tradito. Ora è circondato dagli ultimi fedelissimi. Tajani, innanzitutto, socio fondatore di Forza Italia con Antonio Martino e il generale Caligaris. Sestino Giacomoni e l'ex assistente personale Valentino Valentini lo seguiranno ovunque. 

In prima fila la quasi moglie Fascina, la quasi badante Renzulli, i capigruppo Bernini e Barelli. E poi i senatori Galliani (che non si ricandida), Ghedini, Stefania Craxi, Casellati. I deputati Rotondi, Baldelli, Aprea, Bergamini, Marrocco (ex fidanzata di Paolo Berlusconi), Mulè, Prestigiacomo, Ruggieri (nipote di Vespa, compagno di Anna Falchi).

Ma il principale consigliere politico personale di Berlusconi resta l'inossidabile Gianni Letta.

 

Wednesday, May 13, 2015

I peggiori film della nostra vita

Cinema: sedici personaggi confessano le loro “pellicole-mattone”

Una catena di sale francesi rimborsa il biglietto agli spettatori che escono nella prima mezz’ora. Quanti ne approfitteranno?
FRA REGISTI E ATTORI INSOPPORTABILI, Ecco chi rischia in italia: in testa Lars von Trier, Ben Affleck... e molti mostri sacri

di Mauro Suttora

Oggi, 6 maggio 2015

Quali sono i film da cui siete scappati, nella vostra vita?

Maurizio COSTANZO: «Tutti i kolossal sull’antica Roma».

Paola TAVERNA, senatrice 5 stelle: «Non sopporto i film di Madonna, quelli delle Vacanze di Natale, e comunque ormai non vado più al cinema. Mi rompo le scatole. Mi fece particolarmente schifo Palombella Rossa di Nanni Moretti, un insopportabile radical chic».

Giampiero MUGHINI: «La grande bellezza di Sorrentino».

Massimo FINI: «Uscii dal cinema quando Robert De Niro si arrampicò sulle rocce per venti minuti in Mission, quel film di ormai trent’anni fa dove c’era anche Jeremy Irons, e che vinse la Palma d’Oro a Cannes. Ultimamente ho detestato American Sniper: sembra un western, non un film di guerra. E Bjork che faceva la cieca in Dancer in the dark, il film del 2000 di Lars Von Trier: era insopportabile».

Alba PARIETTI: «The Piano Player, con Christopher Lambert, Dennis Hopper e Diane Kruger (2002). Lo dico con tutto l’affetto che ho per lui». Ma è la vendetta dell’ex? «No, allora ero innamoratissima, stavamo assieme e mi ero messa a vederlo in cassetta. Ma non ce l’ho proprio fatta, stavo per suicidarmi».

Sabina CIUFFINI: «Amore bugiardo, con Ben Affleck (2014). L’ho visto due mesi fa e sono uscita alla fine del primo tempo, cosa molto rara per me. Film fatto bene, ma prevedibile e irritante. Perché l’hanno fatto? Una specie di pozione malefica che ho rifiutato di bere fino in fondo».

Il povero Affleck si prende una segnalazione negativa pure da Michele CUCUZZA per lo stesso film, Amore bugiardo: «Sopravvalutato, scontato».

Martina COLOMBARI: «Le onde del destino, del regista danese Lars Von Trier, 1996. Nonostante avesse vinto il festival di Cannes, e la protagonista Emma Watson fosse stata nominata per un premio Oscar come migliore attrice, lo ricordo soltanto per i suoi interminabili 156 minuti. Fu una prova di forza resistere fino in fondo. E riuscii perfino a trattenere in sala mio marito [l’ex calciatore Billy Costacurta, ndr]».

Beppe SEVERGNINI: «La terra trema di Luchino Visconti mi ha sconfitto: sono uscito a metà, e tremavo più della terra in questione. Il film, mi assicurano, è un capolavoro. Ma forse non era adatto al momento ormonale di un diciottenne. Otto e Mezzo di Fellini è una meraviglia, ma è un film da vietare ai minori di 48 anni: non li riguarda.
Sono rimasto in sala per Allacciate le cinture con Kasia Smutniak di Ferzan Ozpetek, regista di cui ero e rimango un estimatore; e ho fatto male. Coraggio, succede anche ai migliori, caro Fernan».

Elisabetta GARDINI, eurodeputata di Forza Italia: «Non posso vedere gli 007 senza Sean Connery. Mi spiace per i vari Roger Moore o Daniel Craig che gli sono succeduti, ma per me James Bond rimane uno solo. E non c’è la minima possibilità che guardi un film con i supereroi, quelli dei fumetti. Mi sembra di stare in un videogioco».

Luciana LITTIZZETTO: «Paganini, scritto diretto e interpretato da Klaus Kinski (1989). Come film brutti, quello mi basta per l’eternità».

Dalila DI LAZZARO: «L’Imbalsamatore di Matteo Garrone (2002). Film interessante, ma così lugubre che mi ha respinto. Un po’ come l’Urlo di Munch, capisco il genio in quel quadro. Però io al cinema voglio sognare, ho bisogno di allegria, colori».

Antonio POLITO: «The Counselor – Il procuratore di Ridley Scott del 2013, con un cast di star: Michael Fassbender, Brad Pitt, Cameron Diaz, Penelope Cruz, Javier Bardem. Sono scappato, nonostante Ridley Scott sia uno dei miei preferiti».

Giampaolo PANSA: «Ludwig di Luchino Visconti, che pesantezza».

Camilla BARESANI: «Mi irritano i film con pretese intellettuali. Fra i tanti, ricordo Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders, Il palloncino bianco di Jafar Panahi, Sotto gli ulivi di Abbas Kiarostami e Ferro 3 del coreano Kim Ki-Duk».

Stefania PRESTIGIACOMO: «Turner di Mike Leigh, sulla vita dell’omonimo pittore inglese. Il protagonista Timothy Spall avrà anche vinto il premio come migliore attore all’ultimo festival di Cannes, io ho resistito fino alla fine ma ho molto sofferto. Pesante, lento, soporifero».
Mauro Suttora

Thursday, September 02, 2010

Classifica presenze eurodeputati

di Mauro Suttora

Oggi, 18 agosto 2010

Non è un segreto: il Parlamento europeo conta pochissimo. Quasi nulla, perché nell'Unione i due organi di gran lunga più importanti sono la Commissione (il governo dei burocrati) e il consiglio (dei ministri dei 27 stati). Il Parlamento può invitare, auspicare, protestare, ma decidere quasi mai: al massimo «co-decidere».

Per questo Bruxelles era il «cimitero degli elefanti». Ci arrivavano politici illustri ma a fine carriera. Per toglierli di mezzo, si offriva loro il lauto stipendio europeo. Ora, invece, il decano è proprio un italiano: l'82enne Ciriaco De Mita. Che infatti non brilla per assiduità: 68esimo su 72 nella classifica degli italiani più presenti. Ma almeno lui ha la scusante dell'età.

Una delusione invece è stato Magdi Cristiano Allam, l'ex giornalista eletto con l'Udc che Oggi aveva «adottato» proprio con l'impegno di essere più presente della media dei deputati italiani. Ma Allam si è candidato alle regionali come governatore della Basilicata, e risulta ultimo in classifica.

Anche Debora Serracchiani, ex astro nascente del Pd, sembra preferire l'Italia all'Europa. Complimenti, invece, a Sergio Cofferati: ha mancato una sola delle 50 sedute plenarie. Altri politici importanti che s'impegnano sono l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, quello di Firenze Domenici e il leghista Speroni. Bene anche David Sassoli, Iva Zanicchi, Elisabetta Gardini, De Magistris e Prodi-fratello. Ma vale la pena partecipare, se poi si conta così poco?

CLASSIFICA DELLE PRESENZE IN SEDUTA PLENARIA DEI 72 EURODEPUTATI ITALIANI
dati in %, dal luglio 2009 al luglio 2010

100%
Roberto GUALTIERI, S&D
Salvatore IACOLINO, Ppe
Giovanni LA VIA, Ppe
Oreste ROSSI, Lega
Giancarlo SCOTTA', Lega

98%
Salvatore CARONNA, S&D
Sergio COFFERATI, S&D
Lorenzo FONTANA, Lega
Mario MAURO, Ppe
P.Antonio PANZERI, S&D
Francesco SPERONI, Lega

96%
Lara COMI, Ppe
Gianni PITTELLA, S&D
Vittorio PRODI, S&D
Sergio SILVESTRIS, Ppe

94%
Gabriele ALBERTINI, Ppe
Francesca, BALZANI, S&D
Carlo CASINI, Udc
Andrea COZZOLINO, S&D
Herbert DORFMANN, Svp

93%
Niccolò RINALDI, IdV

92%
Raffaele BALDASSARRE, Ppe
Leonardo DOMENICI, S&D
David SASSOLI, S&D
Giommaria UGGIAS, IdV

91%
Gianluca SUSTA, S&D

90%
Silvia COSTA, S&D
Elisabetta GARDINI, Ppe
Iva ZANICCHI, Ppe

89%
Roberta ANGELILLI, Ppe
Antonio CANCIAN, Ppe

87%
Luigi DE MAGISTRIS, IdV
Carlo FIDANZA, Ppe
Barbara MATERA, Ppe
Lia SARTORI, Ppe
Salvatore TATARELLA, Ppe
Patrizia TOIA, S&D

86%
Fiorello PROVERA, Lega

85%
Luigi BERLINGUER, S&D
Mara, BIZZOTTO, Lega
Paolo DE CASTRO, S&D
Erminia, MAZZONI, Ppe
Tiziano MOTTI, Udc

84%
Sergio BERLATO, Ppe
Mario BORGHEZIO, Lega

83%
Sonia ALFANO, IdV
Pino ARLACCHI, IdV
Paolo BARTOLOZZI, Ppe
Giovanni COLLINO, Ppe
Guido MILANA, S&D
Licia RONZULLI, Ppe
Marco SCURRIA, Ppe

81%
Francesco DE ANGELIS, S&D
Claudio MORGANTI, Lega
Gianni VATTIMO, IdV

80%
Antonello ANTINORO, Udc
Potito SALATTO, Ppe

78%
Mario PIRILLO, S&D

77%
Cristiana MUSCARDINI, Ppe
Matteo SALVINI, Lega

76%
Clemente MASTELLA, Ppe

75%
Rosario CROCETTA, S&D

70%
Rita BORSELLINO, S&D
Aldo PATRICIELLO, Ppe

69%
Vito BONSIGNORE, Ppe
Crescenzio RIVELLINI, Ppe
Debora SERRACCHIANI, S&D

65%
Ciriaco DE MITA, Udc

63%
Vincenzo IOVINE, Idv

61%
Alfredo ANTONIOZZI, Ppe

60%
Alfredo PALLONE, Ppe

56%
Magdi Cristiano ALLAM, Udc

S&D corrisponde in Italia al Partito Democratico. Ppe al Pdl

Wednesday, June 10, 2009

Elezioni 2009

di Mauro Suttora

Oggi, 3 giugno

Chi supererà la «tagliola» del quattro per cento? E’ questa una delle due grandi novità delle elezioni europee del 6-7 giugno: per la prima volta, le liste che non raggiungono questa quota non eleggono nessuno. Si prevede una strage.
L’altra primizia è che si comincia a votare già dalle 15 di sabato pomeriggio, fino alle 22. E poi come sempre la domenica, dalle 7 alle 22. Subito dopo comincerà lo scrutinio, in tutti i 27 Paesi dell’Unione europea. Questa volta ci saranno le preferenze (al massimo tre), quindi si prevede qualche sorpresa all’interno delle liste.
Accorpate al voto per Bruxelles, poi, ci sono le amministrative. Che coinvolgono quasi tutte le principali città e province italiane: 34 milioni di elettori su 50. Fra i capoluoghi di regione, in quattro si vota per il Comune (Bologna, Firenze, Perugia, Bari) e in sei per la Provincia (Torino, Milano, Venezia, L’Aquila, Napoli, Potenza). Al voto 62 province, 4.281 comuni, nessuna regione.
Ecco le liste che partecipano alle Europee, in ordine di grandezza secondo i sondaggi:

Pdl (Popolo della libertà)
Silvio Berlusconi è capolista in tutta Italia. Al numero due ci sono Ignazio La Russa nel Nordovest, Alberto Balboni (Nordest), Roberta Angelilli (Centro), Salvatore Tatarella (fratello dello scomparso Pinuccio) al Sud, e l’ex sindaco di Lula (Nuoro) Maddalena Calia nelle Isole. Iva Zanicchi si candida nel Nordovest, ultima in ordine alfabetico, al 19° posto. Nel Nordest Elisabetta Gardini è al decimo posto, nel Sud Clemente Mastella al settimo.

Pd (Partito democratico).
Nel Nordovest il capolista è Sergio Cofferati, ex segretario Cgil e sindaco di Bologna. Segue la ex dc Patrizia Toia. Nel Nordest Luigi Berlinguer, fratello di Enrico ed ex ministro dell’Istruzione. Al Centro c’é il presentatore del Tg1 David Sassoli, al Sud l’ex ministro Paolo De Castro seguito dalla giornalista anticamorra del Mattino di Napoli Rosaria Capacchione. Apre la lista nelle Isole Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso dalla mafia.

Lega Nord
Capolista ovunque è Umberto Bossi. Gli altri sono Matteo Salvini, deputato e consigliere comunale a Milano, l’europarlamentare uscente Mario Borghezio, il 29enne veronese Lorenzo Fontana nel Nordest e Francesco Speroni, storico eurodeputato 61enne.

Idv (Italia dei Valori)
Antonio Di Pietro capolista in tutta Italia, seguito dall’ex magistrato Luigi De Magistris e dal giornalista del Corriere della Sera Carlo Vulpio che ne raccontato le gesta. Fra i candidati il filosofo Gianteresio Vattimo detto Gianni, ex di Rifondazione comunista, Giorgio Schultze del partito umanista, Sonia Alfano dell’Associazione vittime della mafia e lo scrittore Giorgio Pressburger.

Udc (Unione di centro)
Il Casini capolista nella circoscrizione Centro non è Pierferdinando, ma Carlo del Movimento per la vita, che precede Gianni Rivera. Spiccano al Nordovest Magdi Cristiano Allam, convertito al cattolicesimo, Emanuele Filiberto di Savoia e John Balzarini, ex compagno di Fiona Swarovski. Capolisti al Sud Ciriaco De Mita, 82 anni, e il lucano Angelo Sanza, ex Dc e Forza Italia.

Rifondazione Comunisti ital.
Guidano le liste al Nordovest Vittorio Agnoletto, capo noglobal nel 2001 a Genova, e la scienziata Margherita Hack. Nel Nordest Oliviero Diliberto e la pacifista Lidia Menapace. Al Sud Massimo Villone, ex senatore Ds, autore con Cesare Salvi del libro Il costo della democrazia che denunciò la casta politica prima del volume omonimo di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo.

Sinistra e libertà
E’ un’alleanza fra metà Rifondazione, verdi e socialisti. Capilista Monica Frassoni, il presidente della Puglia Nichi Vendola, l’attore Bebo Storti («conte Uguccione»), Claudio Fava e, al Centro, la giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena, ostaggio in Iraq nel 2005.

Lista Pannella Bonino
I radicali, guidati dai leader storici Marco Pannella ed Emma Bonino, schierano l’eurodeputato uscente Marco Cappato, Mina Welby vedova di Piero, Maria Antonietta Farina vedova Coscioni e l’architetto napoletano Aldo Loris Rossi.

Autonomia
E’ un’alleanza tecnica, per superare la soglia del 4%, fra la Destra di Francesco Storace e Teodoro Buontempo, il Mpa (Movimento per l’autonomia) del governatore siciliano Raffaele Lombardo, l’Alleanza di centro dell’ex Tg1 e Udc Francesco Pionati e i Pensionati di Carlo Fatuzzo.

Fiamma tricolore
L’estrema destra è guidata da Luca Romagnoli, eurodeputato uscente. Nel 2004 riuscì a ottenere un seggio con lo 0,7 dei voti, questa volta l’impresa è quasi impossibile.

Liberaldemocratici Melchiorre
Il cognome dell’ex sottosegretaria alla Giustizia del governo Prodi (2006-8) Daniela Melchiorre, eletta poi deputata Pd, campeggia sul simbolo.

Partito comunista lavoratori
La terza lista di estrema sinistra è la meno favorita dai sondaggi. Si presenta solo nelle circoscrizioni Nordest, Nordovest e Centro, guidata dal trotskista Marco Ferrando.

Liste civiche Beppe Grillo
Alle europee non si presentano gli Amici di Beppe Grillo, che però partecipano alle elezioni di una sessantina di comuni (quasi tutti quelli più importanti) con «Liste civiche a cinque stelle».

Mauro Suttora