Friday, April 09, 2010

Lugano, 15 aprile 2010

Libreria Melisa
Via Vegezzi, 4 Lugano (Svizzera)

GIOVEDI 15 aprile 2010 alle ore 18

Mauro Suttora giornalista/scrittore
parla del libro che ha curato:

"Mussolini segreto", i diari di Claretta Petacci 1932-38 (ed. Rizzoli, 2009)

introduce il giornalista Dedo Tanzi

20 comments:

Era ora said...

Volevo cogliere l'occasione per chiedere alle autorità elvetiche di chiudere la frontiera con l'Italia dopo che Suttora è passato da Chiasso. Così se lo tengono per un pezzo. In questo modo il Sutto potrà scrivere un nuovo avvincente libro:
"Memorie di rifugiato in Elvetia" (lago di Lugano editore).

Michele Boselli said...

mi sembra una lodevole iniziativa cui associarsi numerosi. una petizione?

comunque ottimo l'articolo su Rutelli, grazie

Mauro Suttora said...

adoro la svizzera, magari ci potessi abitare!

pensate, un paese dove nessuno conosce manco il nome del presidente della repubblica, e i politici sono semplici "amministratori" turnisti

Lanfranco Palazzolo said...

Allora lo vedi che sei un vero fascista visto che la Svizzera, che adori, vieta la costruzione dei minareti e si frega i soldi delle vittime dell'Olocausto. Restaci pure e sarà mia cura parlare con il presidente della Confederazione per farti avere la cittadinanza onoraria. E se ci resti salutami Michelle Huntziker. E chiama il 187.....

Mauro Suttora said...

che banalità, lanfry. E poi il cioccolato e gli orologio a cucù...

Unknown said...

per il cioccolato e per i referendum propositivi, piace anche a me la Svizzera, ma si sa, nessuno è perfetto! vale anche per le nazioni.

Lanfranco Palazzolo said...

Per me non sono banalità i soldi che le banche svizzere hanno rubato alle vittime dell'olocausto. E non è una banalità il divieto della costruzione di minareti. Se lo sono per te.......!!
Non ho citato io il cucù o il cioccolato. Lo hai fatto tu che sei davvero banale....

Michele Boselli said...

Ha ragione Palazzolo sul fascismo svizzero: lì i treni sono da sempre notoriamente puntualissimi.

Una vergogna anti-democratica contro il sano italico caos demoleghista- ferrocristiano

Lanfranco Palazzolo said...

Infatti, anche Suttora è un criptofascista. E il suo amore per il duce lo conferma. Dovrebbe scrivere un libro sull'invasione della Svizzera che forse Mussolini aveva progettato. Sicuramente, quando andrà in Svizzera, Suttora si fermerà qualche minuto in raccoglimento sulla tomba di Teresina Bontempi.

Anonymous said...

Aho, Suttora non scrive più sul Blog,mica sarà rimasto davvero in Svizzera.......?

Unknown said...

allora?
... racconta un pò!
:))

Anonymous said...

Evviva Orietta che ce l'ha stretta.

Unknown said...

senza fantasia l'anonimo
non trova lo peseudonimo
e si prende il biasimo
per una rima da asino.
:P

Unknown said...

ops!
se scrivo ridendo
il refuso ottengo

ciao

Mauro Suttora said...

grande successo di critica e di pubblico.

documentandomi per "Mussolini segreto" ho scoperto che il "valoroso" duce la notte della marcia su Roma se ne stette ben acquattato nella villa della sua allora amante Margherita Sarfatti sopra Como, a poche centinaia di metri dal confine con la Svizzera. Pronto a scapparci in caso di fallimento

sempre grandi eroi, questi fascisti...

Mauro Suttora said...

Ernesto Rossi, Altiero Spinelli, Carlo Cattaneo: radicali rifugiati in Svizzera

Lanfranco Palazzolo said...

Ammazza quanto sei cattivo con Mussolini. Sarà anche stato uno stronzo - e questo non lo metto in dubbio - ma lui la guerra l'ha fatta ed è stato anche ferito. E poi anche lui è stato in Svizzera per qualche tempo. E poi Mussolini dovresti ringraziarlo. T'ha fatto fa pure sto libro. Peccato che il titolo è lo stesso di quello di Nino D'Aroma, ma quello dell'originalità non è il tuo sport migliore.

Michele Boselli said...

devi ammettere che se non ci fosse Palazzolo il tuo blog sarebbe meno animato

Mauro Suttora said...

infatti lo ringrazio sempre per l'attenzione, seppure morbosa. Lo so che mi ama, ma gli stalker non vanno contraddetti

Lanfranco Palazzolo said...

Bravo Suttora, mi hai dato una lezione di vita.