Wednesday, November 25, 2009

Stalloni italiani

Libero, 25 novembre 2009

Facilissimo, l’accostamento. Lo ha fatto ieri il quotidiano londinese Independent, non particolarmente di sinistra (e comunque meno del Guardian, e comunque meno antiberlusconiano dell’Economist liberale e del Times murdochiano). Ha titolato a tutta pagina, e in prima sull’homepage del sito: «Italian stallions», con foto troneggianti e impettite di Mussolini e Berlusconi.

Il premier italiano ridotto a «stallone» affamato di sesso, come il dittatore. Tutta colpa di due libri pubblicati quasi in contemporanea: «Mussolini segreto, i diari di Claretta Petacci» (Rizzoli), già in libreria, e l’imminente «Gradisca, presidente» (Aliberti), ovvero i diari di Patrizia D’Addario. La prima amante del duce per dieci anni, la seconda escort del Cavaliere per una sola notte.

«I diari della Petacci, desecretati dopo settant’anni, rivelano la libidine di Mussolini per le donne», scrivono Michael Day e Peter Popham, «e un memoriale fa lo stesso per Berlusconi. Le analogie finiscono qui? I due leader italiani più carismatici dell’ultimo secolo hanno in comune qualcosa in più di ciò che pensavamo. Entrambi sono emersi come leader dinamici quando la democrazia si stava incartando. Entrambi hanno goduto di vasta popolarità, confinante con l’adorazione, durata per anni e immune agli scandali. Entrambi bassi e tozzi, di fisico contadinesco. Ed entrambi, ora emerge, dotati di appetito sessuale gargantuesco».

L’Independent compie una gaffe, pubblicando la foto della regina Maria Josè di Savoia accanto a quella della Petacci, mentre per Mussolini vengono effigiate la D’Addario e la sua compagna d’avventure Barbara Montereale. Lasciando così intendere che fra le sue conquiste il duce annoveri l’allora principessa.
Ma nel diario della Petacci, Mussolini racconta il contrario: «Nell’estate ’37 Maria Josè venne a trovarmi al mare nella tenuta reale di Castelporziano. Era seminuda. Facemmo il bagno insieme, mi toccava la gamba col piede. Poi ci sdraiammo vicini, lei mandò via il maggiordomo e la dama di compagnia. Cosa voleva? Ma io niente, rimasi di legno. Qualunque uomo al posto mio l’avrebbe presa, io no. Lei era la principessa, io il presidente del Consiglio. Avrà pensato: “Mussolini è fesso, oppure impotente…”»

Queste asserite avances di Maria Josè sono una novità assoluta, una delle tante contenute nei diari della Petacci. Forse si tratta solo di vanterie maschili romagnole, visto che la principessa belga era finora considerata avversa al fascismo. In ogni caso, metterla nel mazzo assieme a una prostituta non pare degno di gentiluomini britannici.

L’Independent indugia nel riportare tutti i resoconti più spinti della D’Addario: «Cominciò a baciarmi appassionatamente sulle labbra, sul collo, sul seno… Volle farmi sapere subito che lui era l’uomo e io la donna… Entrò dentro di me e mi soffocò di baci…»

Accanto, le descrizioni erotiche della Petacci: «Lo abbraccio [Mussolini] stretto. Lo bacio e facciamo l’amore con tanta furia che le sue urla sembrano quelle di una bestia ferita… Facciamo l’amore con tanta forza che lui mi morde la spalla e mi lascia il segno dei denti».

Una grande differenza in favore di Berlusconi, secondo l’Independent, è che dopo la copula il premier si è confermato perfetto Cavaliere, chiedendo alla sua partner: «The o caffè?». Mussolini, invece, era brusco: possedeva le sue amanti sul tappeto e contro il muro. Per la verità nel diario Claretta racconta che il più delle volte dopo si addormentava, e che quando si risvegliava (nell’appartamento privato Cybo di palazzo Venezia, che guarda caso dava su via del Plebiscito, proprio dal lato di palazzo Grazioli…) le suonava il violino, o ascoltavano musica alla radio.

Le casalinghe britanniche troveranno sicuramente soddisfazione in questi racconti, anche perché i vip inglesi sorpresi recentemente nell’alcova sembrano invece avere un’inquietante penchant per il frustino. Comunque l’Independent, essendo un giornale diverso dai tabloid, alza il livello e la butta in sociologia. Giungendo a una conclusione: tutti i maschi in Italia sono dei maiali. Rivela infatti Nicholas Farrell, autore di una biografia di Mussolini: «Conosco moltissimi italiani che hanno sempre avventure». E però aggiunge: «Mussolini e Berlusconi hanno concluso molto di più di Andreotti o Prodi. Forse c’è un collegamento fra la vita sessuale poco brillante di questi ultimi, e la loro mancanza di efficacia al governo».

Mauro Suttora

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