Monday, November 16, 2009

Corriere della Sera: libro 'Mussolini segreto'

DOCUMENTI INEDITI DAL ’32 AL ’38.
LE CONFIDENZE DEL CAPO DEL FASCISMO



Mussolini segreto nei diari della Petacci

Furibondo con ebrei e Pio XI, spavaldo nelle fantasie erotiche: le confessioni del Duce alla sua amante

Corriere della Sera, 16 novembre 2009

Avete presente il Benito Mussolini descritto nei ricordi di seguaci e parenti, o quello che emerge dai suoi pretesi «diari» acquistati da Marcello Dell’Utri, di cui gli storici negano l’autenticità? Un uomo bonario, attaccato alla famiglia, diffidente verso i nazisti, ossequioso nei riguardi del Papa, generoso con gli ebrei e dubbioso sulle leggi razziali.
Ebbene, dai diari della sua amante, Claretta Petacci, esce un ritratto opposto in tutto e per tutto: un Duce ferocemente antisemita, che rivendica il suo razzismo di lunga data, sprezzante verso la moglie, insofferente dei Savoia, ammaliato dalla potenza del Terzo Reich, furibondo con Pio XI per le sue parole in difesa degli ebrei.

Le eloquenti confidenze del Duce, trascritte dalla Petacci e qui anticipate, provengono dal volume Mussolini segreto (Rizzoli, pp. 521, € 21), in uscita dopodomani, nel quale Mauro Suttora ha raccolto una sintesi dei diari di Claretta dal 1932 al 1938. Per i primi anni si tratta di biglietti e brevi annotazioni, ma dall’ottobre 1937 il resoconto diventa fluviale. Naturalmente non tutto il contenuto dei diari può essere preso per oro colato. Sulla sincerità dei proclami di amore eterno, delle recriminazioni di Mussolini verso la moglie (afferma di essere stato tradito per lungo tempo) o di certe vanterie erotiche (sostiene che Maria José di Savoia, moglie del principe Umberto, avrebbe tentato di sedurlo) è lecito nutrire dubbi. Ma non si vede perché il Duce avrebbe dovuto alterare i suoi giudizi politici parlando con Claretta.

Oggetto di un lungo contenzioso tra lo Stato e la famiglia Petacci, che non ha mai smesso di rivendicarli, ma ha visto respingere le sue richieste, i diari si trovano all’Archivio di Stato, «la cui lunga custodia di questi documenti — sottolinea Suttora — ne garantisce l’autenticità».
Dopo il primo blocco, altre annate saranno desecretate «allo scadere dei settant’anni dalla loro compilazione». E secondo Ferdinando Petacci, nipote e oggi unico erede di Claretta, potrebbero contenere novità esplosive, tali da far ritenere che l’amante del Duce fosse in qualche modo collegata a Winston Churchill. Ma anche se l’ipotesi si rivelasse infondata, il contributo di queste carte alla conoscenza dell’uomo Mussolini resta indiscutibile.
Antonio Carioti

1 comment:

Lanfranco Palazzolo said...

In merito al bellissimo articolo scritto dal mio amico Antonio Carioti sul "Corriere" volevo solo ricordare che il razzismo di lunga data di Mussolini era stato ben documentato nel libro di Giorgio Fabre dal titolo Mussolini Razzista (Garzanti) nel quale emerge chiaramente che il razzismo mussoliniano ebbe una matrice socialista. Non sono d'accordo con una cosa che riguarda invece l'atteggiamento di Pio XI. E' chiaro che a quel pontefice non fregava nulla degli ebrei, ma dei rapporti che questi avevano contratto con i cattolici convertendosi. E questo non emerge dalla prima pagina del Corriere di oggi, ma si capisce solo leggendo gli stralci del libro. Detto questo prenderò il libro se non altro per recensirlo sul mio giornale, la "Voce Repubblicana". E visto che Suttora vorrebbe far chiudere la "La Voce" come giornale di partito la recensione non sarà certo bonaria. A proposito. Se volete davvero leggere un bel libro su Mussolini e il fascismo vi consiglio "L'orecchio del regime" (Mursia) nel quale vengono riproposte le più belle intercettazioni telefoniche del ventennio periodo al quale il nostro autore è molto affezionato.