Friday, June 13, 2008

Bush a Roma: caos

LO SFOGO: TROPPI DIVIETI

Pedoni perquisiti e code infinite
Una città bloccata senza motivo

di Mauro Suttora

Libero, venerdì 13 giugno 2008

Sono filoamericano. Adoro i cheeseburger McDonald’s, e penso che Bush abbia fatto bene a cacciare Saddam. Sono felice che al presidente degli Stati Uniti piaccia Roma, e che ci torni ogni anno. Questa volta però, scusatemi, ma ha rotto le balle. Non lui, ma chi per proteggerlo ha bloccato mezza capitale d’Italia per tre giorni. Non so chi sia: il ministro dell’Interno, il prefetto, il questore, o la Cia che avrà chiesto misure di sicurezza eccessive. Ma qualcuno ha esagerato. Hanno raddoppiato i divieti rispetto all’anno scorso, ampliato a dismisura le zone proibite. Perché?

«Non sa che giorno è oggi?», mi sussurra il funzionario di polizia che mi blocca mercoledì mattina in via Aldrovandi mentre vado a lavorare. Il mio ufficio sta vicino a villa Taverna, residenza privata dell’ambasciatore americano. «Undici giugno. E ai terroristi piace colpire l’11 del mese…»

Okay. Quindi niente auto, niente parcheggi, niente taxi. Ma neanche il tram 19 e i bus. Tutti deviati. Il problema è che il loro nuovo percorso, tre chilometri da viale Bruno Buozzi ai viali Liegi e Regina Margherita, è così intasato di auto che l’autista ci consiglia di scendere: «A piedi fate prima».

Va bene. Però mezzo chilometro prima di villa Taverna controllano i documenti ai pedoni. Bloccano tutti i non residenti, e chi non lavora in zona. Passo, perché la mia società risulta nell’elenco in mano a un poliziotto. Obietto: «Sono le nove del mattino, Bush arriva nel tardo pomeriggio, l’anno scorso avete fatto scattare i divieti solo due ore prima, perché questo inasprimento?» «Dotto’, obbediamo agli ordini».

All’una esco per andare a pranzo in centro. Per tutta la mattina i clacson del traffico fermo in piazza Ungheria ci hanno assordato. Rifaccio il percorso di quattro ore prima, alle transenne ritiro fuori la carta d’identità. No, non si può più passare: «Giri per via Paisiello». «Ma stamane sono passato di qui». «Mi spiace». Cammino un chilometro fino a via Pinciana, dove passano il 52, il 53 e il 910. Fermata soppressa. Un inutile giro vizioso, visto che è impossibile tagliare per Villa Borghese. Arrivo con mezz’ora di ritardo, sudato, dopo cinque chilometri a piedi.

Ieri mattina, peggioramento ulteriore. Via Aldrovandi tutta proibita anche ai pedoni, chissà come faranno i Caltagirone e Nancy Brilli a uscire di casa. Due interi quartieri, Parioli e Pinciano, paralizzati.

Nel 2004 ero a New York per la Convention repubblicana. Anche lì c’era Bush. Ma la polizia non fece tutto questo casino. Chiuse tre strade, però i pedoni passavano. E comunque lì la metropolitana (che in questa parte di Roma non c’è) ha sempre funzionato. Nessuno si sognerebbe di bloccare i traffici di mezza metropoli.

Caro Bush, facciamoci del male. Quest’anno al corteo contro di te c’erano solo quattro gatti. Ci hanno pensato le autorità a far maledire l’America da decine di migliaia di romani, impotenti e imbufaliti al volante.

18 comments:

Unknown said...

ma siamo sicuri che Bush abbia "cacciato" Saddam?

Lanfranco Palazzolo said...

Caro Mauro, ti scrivo questa lettera per complimentarmi per questo bell'articolo. Ma se la visita di Bush è servita a far restare Nancy Brilli a casa propongo una visita del Presidente Usa. Ti faccio presente che a me gli Hamburger e Mc Donald's fanno schifo, ma amo l'America. Apsetto ancora una tua simpatica risposta sul perchè non hai ancora spiegato le ragioni per le quali hai hanno intervistare il ministro Bersani da da alcuni esponenti della nobiltà nera romana senza scriverlo su "Oggi". Da te non me lo sarei mai aspettato. Ciao, ti seguo sempre con affetto. Sei il mio giornalista preferito. Ma Saddam lo avevano cacciato?!

Lanfranco Palazzolo said...

Errata corrige: propongo una visita del presidente Usa a Roma tutti i giorni.

Lanfranco Palazzolo said...

Per quanto riguarda le dichiarazioni della Cozzolino che avresti copiato da un sito, non trovo credibile il fatto che tu l'abbia intervistata e che poi le sue dichiarazioni sono state tagliate. Se lo avessi fatto io, almeno avrei messo una dichiarazione che la sessuologa mi aveva rilasciato senza andare in un sito internet a prendere una nuova dichiarazione. Mi sembra poco rispettoso sia per la Cozzolino, sia per le domande che le avevi fatto. Distinti saluti.

Anonymous said...

Certi summit andrebbero, a parer mio, svolti in sperdute isole o atolli disabitati di qualche Oceano, più o meno pacifico.
Così da non arrecare danno o confusione ad alcuno.
Se abitassi in una città ospitante, così gremita ed incasinata, non sarei certo di rispondere delle mie inconsulte, probabili, azioni.

Lanfranco Palazzolo said...

Per Luca. Lunedì spedisco tutto. Ciao, Lanfranco.

Anonymous said...

x Lanfranco: ti ringrazio molto !

x Mauro: grazie x avermi involontariamente fatto conoscere un nuovo "pusher" ;-)))

matei hutopila said...

nel est succede sempre, ma purtoppo nessuno si lamenta. amici miei sono stati picchiati a bucarest al summit nato, e tutto per niente

Anonymous said...

Lei preferiva Ceausescu?

Anonymous said...

effettivamente per manie di grandezza e danni provocati, Bush e Ceausescu sono comparabili. diciamo che Ceausescu è durato più a lungo (24 anni), ma d'altra parte Bush ha la soddisfazione di trovarsi nella posizione di rendere la vita un'inferno a mezzo mondo, non solo al suo popolo. interessante inoltre notare come Ceausescu fosse insieme a Saddam il coccolo preferito da Washington tra i dittatori.

vedremo se a natale Bush farà la stessa fine di Ceausescu e Saddam nello stesso periodo mortifero!

Anonymous said...

Sinceramente non glielo auguro di fare quella fine. Certo, è vero che è stato il cocco dell'occidente. Ma solo per l'affare di Praga nel 1968. Il solito giochetto che rese simpatico Tito agli occidentali. Comunque Ceausescu aveva una durata indeterminata, ha fatto morire un popolo di fame ed era uno stronzo. Bush dopo quadttro anni gli americani potevano mandarlo a casa senza ammazzarlo. Perchè non lo hanno fatto. Forse perchè non era altrettanto stronzo quanto quel dittatore.

Blog su blogger di Tescaro said...

Ciao Mauro, volevo chiederti una cosa che esula dal tema del tuo interessante post, mi farebbe piacere avere un tuo commento
sull’ultimo mio post “Può una strategia elettorale ben studiata fare cambiare le sorti e rovesciare i
pronostici? Ho inserito anche un sondaggio. Grazie anticipate e buon inizio settimana da Tiziano

Anonymous said...

Grazie Maurizio, la mia risposta è "No". Scusami, ma non posso restare ancora. Sai, sono a New York.

Anonymous said...

Oh, scusa, Tiziano.

Mauro Suttora said...

palazzolo, la nobilta' in italia non esiste piu' da 62 anni

Lanfranco Palazzolo said...

Non direi visto che hai portato il ministro delle attività produttive a casa di una famiglia di nobili. Anche il fascismo non esiste più dalla fine della guerra eppure parli sempre di fascisti. Ne vogliamo parlare?! Comunque lo sapevi che quella era una famiglia di nobilastri?

Lanfranco Palazzolo said...

Ricordiamo che stiamo parlando di questa intervista.

http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=HA6QI

Anonymous said...

A proposito di nobili: vi ho mai detto che per parte di mia bisnonna materna discendo dalla famiglia dei Dogi Contarini di Venezia ?
Anche un repubblicano può avere del sangue blu, perché no ? ;-)