Friday, March 13, 1998

Giacinto Auriti

chi e' l' ispiratore di Beppe Grillo

CHE STRANA COPPIA

Dietro l'ultima crociata del comico genovese contro la Banca d'Italia c'e' un docente di diritto internazionale, consulente di Alleanza nazionale

di Mauro Suttora

settimanale «Il Mondo», 13 marzo 1998

"Una volta c'erano i gangster, adesso si chiamano bankster. Sono i governatori delle banche centrali mondiali: Tietmeyer, Greenspan, Matsushita. Comandano loro, sono i nuovi Toto' Riina, hanno tutto in mano. Ti prestano i tuoi soldi e ti chiedono pure gli interessi...". "Anche qui da noi, il vero padrone del Paese e' il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio. I ministri del Tesoro dei governi italiani sono sempre stati i camerieri della Banca d'Italia..."

Come avranno avuto modo di sentire i suoi tanti fan, quest'anno il bersaglio principale del nuovo spettacolo di Beppe Grillo e' la Banca d'Italia. Nessuno conosce, pero', l'ispiratore dell'ultima crociata del comico genovese, un professore universitario abruzzese. Per la precisione Giacinto Auriti, 74 anni, docente di diritto internazionale alla facolta' di giurisprudenza a Teramo e avvocato cassazionista. Ma non solo, perche' il professore, oltre che di Grillo, e' consulente anche di Alleanza nazionale, tanto che parlamentari di An, Forza Italia e Ccd hanno presentato una proposta di legge per concretizzare le sue teorie sulla "moneta popolare". Anche se il discepolo piu' accanito del professore resta Nicola Cucullo, sindaco di Chieti dal 1993, rieletto tre mesi fa con il 59% dei voti. Cucullo milita nel Movimento sociale-Fiamma tricolore di Pino Rauti, e ha dedicato la sua ultima vittoria a Benito Mussolini. Singolare compagnia, per l'anarchico-verde di sinistra Beppe Grillo.

"Io sono apartitico", precisa Auriti. "Anche Rifondazione comunista mi ha invitato ai suoi convegni, vado da chi mi chiama". E' stato Grillo, pero', ad andare da lui un anno fa, a una conferenza tenutasi ad Atri (Teramo) per il Corso di perfezionamento postuniversitario in Studi dei valori giuridici e monetari diretto dal professore. E a rimanerne conquistato. Tanto da nominarlo sul campo ispiratore delle tesi del suo nuovo spettacolo.

Esproprio

Auriti, infatti, conduce da anni una solitaria battaglia contro la Banca d'Italia, che accusa, senza ombra di smentite e senza il beneficio del dubbio, di "avere espropriato i cittadini della sovranita' monetaria". "Oggi noi ci illudiamo di essere i proprietari dei soldi che abbiamo in tasca", sostiene convinto, "ma in realta' non e' cosi'. Tutti sappiamo, infatti, che anche se sulle banconote leggiamo 'lire centomila pagabili a vista al portatore', la Banca d'Italia non ci dara' mai l'equivalente in oro. Quindi, la Banca d'Italia spaccia per moneta una falsa cambiale. I cittadini sono convinti che la moneta sia dello Stato, ma non e' cosi': e' Bankitalia a emetterla e a 'prestarla' poi allo Stato e alle banche pretendendo gli interessi. Ma perche' lo Stato, cioe' tutti noi, quando ha bisogno di soldi e' costretto a chiederli in prestito, con gli interessi, alla Banca d'Italia? Chi e' disposto a pagare l'affitto per una casa di sua proprieta'?".

Com'e' evidente, l'invettiva del suggeritore di Grillo non va tanto per il sottile, anche quando affronta aspetti delicati e complessi. "Una volta le Casse di risparmio erano enti morali, ma oggi sono anch'esse spa, cioe' societa' anonime a scopo di lucro. Da sola la Cariplo controlla il 19 % della Banca d'Italia. Ma adesso, dopo il suo matrimonio con il privatissimo Banco Ambroveneto, c'e' il rischio che la Banca d'Italia cada in mano a dei privati. Non sono solo io a dirlo, tant'e' vero che molti vogliono riportare Bankitalia sotto il controllo del Tesoro. Ma a quel punto, tanto varrebbe che fosse il ministro a firmare le banconote, e non piu' il governatore della Banca d'Italia".

Il trattato di Maastricht, pero', vieta il controllo politico sulle banche centrali. E qui il professor Auriti va a nozze: "Infatti. Noi stiamo regalando il principale potere di uno Stato, quello di battere moneta, a dei governatori centrali che nessuno ha mai eletto. Bella democrazia. Perfino Carlo Azeglio Ciampi si e' reso conto di quest'assurdita', e ha chiesto una qualche forma di controllo democratico sulla futura Banca centrale europea".

Domanda d'obbligo: ma se il sistema attuale funziona bene, perche' cambiarlo?
"Perche' e' una truffa", esclama il professore. "I cittadini, oltre a ignorare che la moneta non e' dello Stato, sono convinti che essa abbia un valore perche' esiste una certa quantita' di oro depositato nelle Banche centrali. Ma anche questo e' falso. Dal 1971, come si sa, e' stata abolita la convertibilita' in oro e oggi il valore nominale del denaro in circolazione supera, solo nei Paesi occidentali, di 10-12 volte quello dell'oro nei forzieri".

Secondo Auriti e Grillo le banconote sono solo dei pezzi di carta. "Dobbiamo riappropriarci dei nostri soldi istituendo la "proprieta' popolare della moneta" e dando a ogni cittadino il diritto di percepire la sua quota di reddito dell'emissione monetaria e del capitale amministrato dallo Stato. Bisogna cominciare dal basso. Il consiglio comunale di Chieti, ma anche quelli di Teramo e Pescara, hanno gia' detto si' al mio progetto..."

Chi poi cerca un esempio nella realta' lo puo' gia' trovare in America: la citta' di Ithaca, 40 mila abitanti, nello Stato di New York, ha emesso sue banconote. E cosi' altre citta' statunitensi piu' grandi, come Santa Fe, Kansas City e Indianapolis. Con l'approvazione dei tribunali. Insomma, il comico genovese e il suo singolare ispiratore vogliono tornare agli assegnini da 100 o 500 lire che le banche italiane stampavano vent'anni fa, quando mancavano gli spiccioli. Altro che Euro.

Mauro Suttora