Saturday, August 23, 1986

Il Muro di Berlino compie 25 anni

CITTA' DI FRONTIERA

C' e' chi lo scavalca ogni giorno, chi ci va a morire, chi lo ha trasformato in un gigantesco murale. Chi lo ritiene indispensabile e chi fa finta di non vederlo . Che cosa è cambiato a 25 anni dalla costruzione del monumento piu' brutto del mondo

Europeo, 23 agosto 1986

di Mauro Suttora

Frau Ilse Krebs offre aranciate ai giornalisti stranieri in visita e li fa salire fino al diciannovesimo e ultimo piano del grattacielo Springer. Le troupes televisive le spedisce direttamente sul tetto. E da li' si puo' ammirare il miglior panorama di Berlino .
Ne' Ovest ne' Est : Berlino e basta , come piace dire a tutti quei tedeschi che con civetteria rifiutano ancora la divisione in due della loro ex magnifica capitale. E con ottimi argomenti giuridici , d' altronde : le centinaia di esperti in diritto internazionale che dal 1945 hanno trovato lavoro dissertando in lungo e in largo sulla questione assicurano infatti che a tutt' oggi e' molto piu' corretto dire Berlino, aperta parentesi, Ovest , chiusa parentesi . Perche' qui la guerra non e' ancora finita , e quarant' anni dopo la morte di Adolf Hitler la citta' e' sempre sottomessa alle leggi militari di occupazione . I sovietici amministrano otto quartieri , gli americani sei , gli inglesi quattro e i francesi due .

Che poi le zone degli occidentali formino un tutt' uno (Berlino Ovest , appunto) , questo e' un " de facto " davanti al quale i giuristi si inchinano , ma che non e' mai stato sanzionato da alcun atto ufficiale . Di ufficiale c' e' soltanto che i quattro comandanti militari ex alleati esercitano il potere come successori del non ancora sciolto Terzo Reich , anche se i tre occidentali hanno graziosamente concesso al sindaco di Berlino Ovest di esercitare quasi tutte le competenze . Ma quando una berlinese occidentale viene violentata da uno dei 12 mila militari alleati che ancora stazionano in citta' , si deve rivolgere ai tribunali militari . Con quali risultati , e' immaginabile .

Dalla cima del grattacielo Springer il panorama e' onnicomprensivo : le vetrate offrono una vista " tout azimut " , a 360 gradi . E cosi' la signora Krebs , attempata public relation woman del piu' grosso impero giornalistico europeo , vi puo' distribuire una cartina esplicativa che fornisce un' illusione di unita' . Niente Est e Ovest : ecco , in un continuum , l' aeroporto di Tempelhof , il municipio di Schoeneberg , l' Europa Center , il Tiergarten , la porta di Brandeburgo , il Reichstag ricostruito , la Neue Kirche , l' universita' Humboldt , e poi la Rathaus rossa , e infine le chiese Emmaus e San Giacomo .

Ma , guardando giu' , ecco una lunga striscia bianca : die Mauer , il muro . E lui ormai il monumento piu' famoso di Berlino . E il 13 agosto ha compiuto venticinque . " A volte penso che questo nostro vecchio mondo sia solo il cortile di una grande prigione . Alcuni di noi sono prigionieri , il resto guardie " , grida Bob Dylan in una delle sue canzoni piu' belle e sconosciute , George Jackson . Qui la grande prigione e' Berlino Est . O forse e' Berlino Ovest , cortile di liberta' ficcato in mezzo alla Germania Est ma sterilizzato dai 167 chilometri di muro che la circondano .

In ogni caso , di qua c' e' Berlino Ovest , di la' Berlino Est . Qua la Germania Ovest (anche se giuristi e comunisti storcono il naso , e i deputati eletti a Berlino Ovest non possono votare al Parlamento di Bonn) , la' la Germania Est . Di piu' : qua l' Europa occidentale , la' quella orientale . Qua gli americani , la' i russi . Lungo questo muro , insomma , il mondo si divide a meta' . Suona un po' retorico , ma e' proprio cosi' .

Il grattacielo costruito nel 1966 dall' editore Axel Springer , gran pezzo di reazionario morto l' anno scorso , che ha abituato cinque milioni di tedeschi a comprare ogni mattina il suo Bild Zeitung (ieri il titolo principale era sul nostro Stefano Casiraghi e il suo finto cancro ai testicoli per non fare il militare) , rovina la passeggiata a tutti i " turisti del muro " . Esiste infatti un buon numero di persone che , sfidando con i pantaloncini corti un solleone africano , decide di costeggiare il muro per diversi chilometri , dalla parte occidentale . Ma , arrivati a Kochstrasse , una rete impedisce di continuare : c' e' il terreno di Springer , che ha voluto mettersi proprio contro il muro , in segno di sfida .

Per il resto , la zona occidentale confinante con il muro e' abbastanza simile a quella orientale : case diroccate , terreni abbandonati , cespugli , erbacce , rovine di bunker nazisti . Le statistiche danno una media di novanta metri quadri di verde e laghi a ciascuno dei due milioni di abitanti di Berlino Ovest , contro , per esempio , i quattro di Milano . Ma ci sono vaste zone mai toccate in quarant' anni . Perche' queste aree sono rimaste abbandonate ? Evidentemente , nonostante le cospicue detrazioni fiscali (oltre il 30 per cento sui redditi di impresa) con cui gli occidentali incoraggiano lo stabilirsi di attivita' economiche a Berlino Ovest , per mettersi proprio vicino al muro bisogna avere anche un po' di fede politica .

Invece nelle zone periferiche capita spesso che villette residenziali abbiano il muro come confine : li' la fortuna di abitare in una zona verde si paga con un po' di brivido . Da qualche anno pero' i turisti del muro , in pellegrinaggio anticomunista per toccare con mano il misfatto , godono anche di un cote' artistico : nei suoi chilometri centrali " die Mauer " si e' infatti trasformato in uno sterminato " murale " spontaneo dai colori sgargianti alto quattro metri e dieci . Si va dalle scritte banali tipo " Giacomina , il tuo nome e' sul muro " fino a icastiche asserzioni politiche quali " Lottare per la riunificazione tedesca e' come scopare per la verginita " . Sul muro hanno lavorato anche artisti famosi come Richard Hambleton e Christophe Bouchet . Di fronte alla Martin Gropius Haus si puo' ammirare una recente " Se ami qualcuno , dagli la liberta " , titolo dell' ultima canzone di Sting .

Peccato che non possano vederlo e meditarci su i Vopos (Volkspolizei , polizia del popolo) che in questi 25 anni hanno ammazzato 71 esponenti del loro popolo mentre tentavano di scavalcare quello che a Est viene ufficialmente chiamato " il muro antifascista " . I Vopos sono considerati uno dei corpi di polizia piu' efficienti e severi del mondo . " Ma troppo spesso gli occidentali che passano il confine li considerano solo degli anonimi , li guardano come animali in gabbia , con un misto di paura e di disprezzo , e poi magari li insultano quando sono al sicuro dall' altra parte " , si lamenta Dieter Jintzen , ex Vopo fuggito all' Ovest quando aveva venticinque anni . Salto' da un' altezza di otto metri e rimase per due anni in ospedale con un piede rotto . " Pochi sanno che in realta' il numero degli arrestati e degli uccisi al muro sarebbe dieci volte superiore se i 50 mila Vopos della Germania Est fossero solo degli automi che eseguono ciecamente gli ordini . Molti di loro invece sono soldati di leva . Se ne infischiano delle promozioni e delle licenze che il regime fa piovere su chi e' piu' bravo , cioe' per chi effettua piu ' arresti . Insomma bisognerebbe riuscire a guardare attraverso le uniformi di questi militari " .

Dopo la costruzione del muro sono riusciti a fuggire all' Ovest , circa duemila fra soldati e ufficiali dell' Est . Ma il controllo sui controllori e' micidiale : ai disertori si spara a bruciapelo senza il preavviso concesso ai civili . Al Checkpoint Charlie , principale punto di transito fra le due Berlino (ma a senso unico : i tedeschi dell' Est non possono passare a Ovest) , i militari americani stanno riassettando le aiuole e piantando graziosi fiorellini per l' arrivo di personalita ' come Willy Brandt (sindaco socialista di Berlino Ovest nel 1961) , come il cancelliere democristiano Helmut Kohl e l' ambasciatore degli Stati Uniti a Bonn , Richard Burt . Particolarmente contestata la presenza di quest' ultimo a una manifestazione dei giovani dc : quando mai si e' visto il rappresentante ufficiale di uno Stato estero partecipare alla dimostrazione di un partito ?

Per il resto , pero' , del muro che compie un quarto di secolo ai berlinesi non importa proprio niente . " Abbiamo imparato a viverci assieme , anche se non lo accettiamo " , dice il sindaco dc di Berlino Ovest , Eberhard Diepgen . Il che non significa nulla , perche' se hanno imparato , allora lo accettano . C' e' chi del muro canta addirittura le lodi : " Paradossalmente si puo' affermare che la sua costruzione ha aperto la strada alla distensione , perche' ha stabilizzato la Germania Est " , dichiara all' Europeo Hans Kremendahl , segretario della Spd di Berlino Ovest (calata dal 75 per cento del 1912 al 55 di vent' anni fa e al 32 di oggi) . E la vecchia teoria della distensione a ogni costo , in omaggio alla quale i socialdemocratici tedeschi non hanno fiatato neanche di fronte al golpe del generale Wojciech Jaruzelski in Polonia nel 1981 .

Piu' umana e meno realpolitica l' opinione dei verdi : " Dobbiamo smuovere la situazione , perche' abituarsi al muro e' perverso " , dice Jochen Lorentzen della Lista alternativa (10 per cento dei voti) . Smuovere come ? " Per esempio smilitarizzando la citta' : mi va benissimo la garanzia politica occidentale per l' indipendenza di Berlino Ovest , ma per questo basta una presenza simbolica di soldati . L' attacco americano contro la Libia e' scattato dopo solo due morti qui a Berlino , no ? E allora a cosa servono migliaia di soldati insufficienti , in ogni caso , a difenderci militarmente " . I due morti sono i soldati americani uccisi nell' attentato contro la discoteca La Belle in aprile . Il locale non e' stato riaperto , ma sul muro due turisti hanno scritto : " Sergente Kenneth Ford e Nermin Honey , un ultimo addio da Gary e Monica " .

Ma se c' e' chi accusa gli Stati Uniti di militarismo , c' e' anche chi ne lamenta il lassismo . Il sindaco Diepgen snocciola le sue recriminazioni storiche : " Nel 1961 . . . Nikita Kruscev e John Kennedy si misero d' accordo per spartirsi le zone di influenza . Da parte americana non ci fu nessuna reazione seria contro la costruzione del muro . Nello staff del presidente si discusse per ore , perfino se fosse il caso di avvertire Kennedy . Erich Honecker stesso , l' attuale presidente della Germania Est , ha poi rivelato che a Berlino Est erano sicuri di non rischiare il conflitto " .

Brontolano anche gli estremisti di destra del gruppo " 13 agosto " , che sabato scorso hanno organizzato una catena umana in ricordo delle vittime del muro . Che cosa e' cambiato in un quarto di secolo ? Vicino al Checkpoint Charlie c' e' un museo sulla storia del muro che riesce a narrarne la vicenda con imparzialita' , senza cioe' minimizzarne o esagerarne la gravita' . Espone di tutto , da una minimacchina con la quale sono riusciti a fuggire all' Ovest decine di persone accartocciate nel vano motore , alle foto dei vari cunicoli piu' o meno efficaci che sono stati scavati in questi anni .

Ma l' obiettivo che la Germania Est si prefiggeva costruendo il muro e' stato raggiunto : l' emigrazione all' Ovest , che durante gli anni Cinquanta era di circa 200 mila persone all' anno , e' stata bloccata . E i 25 mila permessi di emigrazione che Berlino Est attualmente rilascia ogni anno sono accuratamente selezionati : partire e' relativamente facile per un giovane dissidente , quasi impossibile per un ingegnere o un tecnico specializzato . Sara' per le lotte interne di potere fra i fautori della linea morbida come Honecker e gli ortodossi come Konrad Naumann di recente espulso dal partito , ma un fatto e' certo : il regime comunista dell' Est non teme di dare un' immagine perfino caricaturale della propria durezza . Che bisogno c' e' , per esempio , di impedire ai turisti occidentali di portarsi dietro giornali , riviste e libri durante le loro visite ? " Nessuno " , dice il socialdemocratico Kremendahl , " per il semplice motivo che tutti i tedeschi dell' Est possono tranquillamente guardare la tv della Germania Ovest , e quindi sono esposti tutti i giorni alla cosiddetta propaganda capitalista " .

Non e' desolante constatare , a undici anni dagli accordi di Helsinki , quanto miseri siano i risultati della distensione nel campo dei diritti umani ? L ' unico effetto concreto di tutte le aperture di Brandt e' stato , per i berlinesi del settore Ovest , il poter far visita ai propri parenti e amici che la sorte ha fatto restare a Est . E per quelli dell' Est , nulla . " Dobbiamo accettare la situazione cosi' com' e ' , e tentare di migliorarla , altre strade non ci sono " , risponde Kremendahl . " Possiamo collaborare con la Germania Est nel campo della politica per l' ambiente , per esempio . Loro circondano Berlino con impianti inquinanti e centrali nucleari , noi invece possiamo aiutarli fornendo tecnologia sofisticata e non inquinante " .

Quello dell' " high tech " e' un pallino anche del sindaco Diepgen , che vorrebbe trasformare Berlino Ovest in una nuova Silicon Valley aperta ai mercati dell' Est . Ma per adesso , rimane il fatto che Berlino Ovest e' ben lontana dall' essere economicamente autosufficiente : piu' della meta' del suo bilancio le viene fornito dal governo federale di Bonn . Negli anni della guerra fredda , quando Berlino Ovest era " il cuneo della liberta' nella carne della dittatura " e la " vetrina dell' Occidente " , nessuno badava a spese . Ma adesso , perche' mai continuare a regalar soldi ai berlinesi ? " Le rispondo di nuovo con un paradosso ? " , dice Kremendahl . " Se Berlino non ci fosse , pur con tutti i suoi problemi , la situazione fra le due Germanie e le due Europe sarebbe di ancora maggiore incomunicabilita' : come fra le due Coree . Bene o male , la presenza delle superpotenze qui , le fa litigare ma le spinge anche al dialogo " .

Adesso pero' c' e' piu' tensione che distensione . L' ultimo esempio ? Il 750 anniversario della fondazione della citta' , che cade il prossimo anno . Grandi preparativi sia all' Ovest che all' Est , ma neanche l' ombra di un ' iniziativa congiunta . " Colpa dell' Est , e' vero " , dice il verde Lorentzen , " ma non c' e' stato il minimo sforzo , da parte nostra , di proporre qualcosa di diverso dal solito bordello consumista tipo Disneyland . Stiamo sprecando i soldi per ridare l' asfalto a strade che sarebbero ottime secondo gli standard italiani . E poi , c' e' il grande progetto con il quale Kohl spera di passare alla storia : vuole costruire un museo della storia tedesca ; la storia come la intende lui , naturalmente . E quale area sceglie ? Proprio davanti al Reichstag , dove adesso i turchi giocano al pallone la domenica . Solo il posto e' gia' una provocazione bella e buona , per l' Est " .

I turchi giocano a pallone davanti al Reichstag , ma abitano nel quartiere di Kreuzberg . Anche qui case abbandonate e desolazione , a poche centinaia di metri dal muro . Una squadra di operai sta facendo degli scavi archeologici proprio sotto il muro : hanno trovato pareti coperte da maioliche . Cosa sono ? " Le camere di tortura della centrale della Gestapo " . Poveri archeologi di Berlino , finiti a recuperare rovine naziste . Proprio loro , che all' inizio del Novecento si erano rubati meta' Pergamo , meta' Mileto e quel poco che resta di Babilonia , trasportando tutto sull' isola dei musei in mezzo al fiume Sprea , nel cuore della citta' .

Adesso il museo di Pergamo e' una delle due mete principali proposte ai turisti dell' Ovest che vanno a Berlino Est con il bus tour di quattro ore . L' altra e' il parco in memoria dei soldati sovietici caduti nella battaglia di Berlino . Chissa' se i binari del tram di Stresemannstrasse , tagliata in due dal muro , sono gli stessi dove sferragliavano le luminose carrozze della stupenda Berlino anni Venti . Adesso sul muro un giovanotto sta dipingendo . Ha un barattolo con un colore solo , marrone . Sei di Berlino ? " Forse si' , forse no " .

In forse e' anche il primato di Berlino Ovest fra i giovani d' Europa : per tutti gli anni Settanta e l' inizio degli Ottanta e' stata la capitale di tutti gli artisti , creativi , musicisti , punk e dark . Ma adesso sta sorgendo il nuovo astro di Madrid , anche se i caffe' di Savignyplatz sono sempre eleganti e affollati , e nelle " kneipe " attorno a Potsdamerstrasse continuano a riunirsi gli alternativi , con i sandali e i capelli lunghi . E gli occupanti di case ? Scomparsi : l' amministrazione democristiana ha risolto il problema con un po' di bastone e un po' di carota . Con alcuni si e' messa d' accordo e ha concesso le case in affitto , contro altri ha fatto intervenire la polizia .

Ma i giovani , cosa pensano del muro ? Negli ultimi mesi ha avuto successo un film intitolato Mueller . E il nome di un giovane di Berlino Est che non ne puo' piu' di fare il tappezziere e che riesce a comprare un passaporto falso per l' Ovest . Si fa cosi ' un giro del mondo , poi ritorna a Berlino Est dalla fidanzata e si porta dietro una fantastica carta da parati comprata a Berlino Ovest . Dice che l' ha inventata lui , e il regime lo riempie di onori . Alla fine , soddisfatta la voglia di vedere com' e' dall' altra parte , decide di rimanere all' Est . E questo un sentimento di scetticismo ironico abbastanza diffuso fra i giovani sia dell' Est , sia dell' Ovest . Tanto che Michael Fischer , giornalista di Tageszeitung , quotidiano della sinistra ecologista , dice ridendo : " Speriamo che il muro resti su : cosi' almeno i burocrati di Est e Ovest non possono coalizzarsi contro di noi ! ".

Mauro Suttora

Tuesday, August 19, 1986

Tango, inserto satirico dell'Unità

Europeo 16 agosto 1986, pag. 12

Comunisti ridanciani. Perche' " l' Unita " deridera' il segretario del PCI

Natta , vuoi ballare con me ?

Era facile prendersela con Craxi e De Mita . Ma come si metteranno le cose quando " Tango " lavera' i panni sporchi in pubblico ? Per ora Sergio Staino e i suoi ragazzacci ci ridono su

di Mauro Suttora e Valter Vecellio

I comunisti hanno imparato a ridere anche di se stessi ? Sembra di si' . Dopo le sferzanti e impietose vignette su Bettino Craxi e Ciriaco De Mita , Giovanni Spadolini e Franco Nicolazzi , Tango , il settimanale di " satira e travolgenti passioni " diretto da Sergio Staino , si accinge a mettere alla berlina anche il Pci .

Staino e la sua allegra banda di umoristi , forti del notevole successo di vendita (Tango , inserto dell' Unita' del lunedi' , ha portato un incremento di circa 50 mila copie) , l' hanno annunciato usando l' artificio di due false lettere , pubblicate nel fascicolo del 4 agosto . La prima lettera recava nientemeno che la firma di Alessandro Natta , il segretario del partito . Il quale , tramite la penna di Staino , si lamenta : " Se e' vero quello che voi satiri spargete ai quattro venti , e che cioe' la vostra matita graffiante si indirizza verso l' alto , perche' non fate la mia caricatura ? " . " Non preoccuparti , sto correndo ai ripari " , replica Staino . " E posso fin d' ora annunciarti che il prossimo numero sara' ampiamente dedicato alla tua figura " .

Come reagira' l' establishment comunista all' esplicita e plateale presa in giro del suo segretario , e proprio sulle pagine dell' Unita ? A Botteghe Oscure come giudicano Tango ?
Chi , da sempre , e' una tifosa di Staino e di " Bobo " , il suo personaggio , e' la presidente della Camera , Nilde Iotti . Quando venne pubblicato Nell' anno del sorpasso , il volume che raccoglie le vignette pubblicate sull' Unita , si e' affrettata , unica tra tutti i dirigenti del Pci , ad inviargli un bigliettino di congratulazioni . E ora che sono state raccolte in volume anche le prime edizioni di Tango , ne ha voluta una copia con autografo di Staino .

Si diverte molto anche l' ex direttore dell' Unita' Emanuele Macaluso , che ha preso parte alla prima festa nazionale di Tango , organizzata a Montecchio dalla sezione " Indiana del Rio " . Proprio con Staino ha allacciato un dialogo surreale sul tema : " Scusi , balla il tango ? " .
Chi invece e' rimasto un attimo perplesso e' stato Massimo D' Alema , membro della segreteria e " giovane dirigente di sicuro avvenire " , recentemente colpito dalle unghiate dei " tanghisti " . Di fronte ad alcuni sfotto' non proprio leggeri non ha saputo frenare una smorfia . Poi , ha riconosciuto : " La satira e' bella , ma quando ti colpisce . . . "

E il popolo comunista ? E indicativo quanto e' accaduto a Montecchio , paesone floridissimo di 8 mila abitanti al confine della provincia di Reggio Emilia con quella di Parma . Mario Bernabei , 35 anni , direttore della biblioteca civica ospitata nel castello trecentesco di Matilde di Canossa , e , soprattutto , segretario degli ottocento comunisti montecchiesi , e' raggiante : " Questa volta abbiamo battuto ogni record . Gli anni scorsi la nostra festa dell' Unita' aveva raccolto circa 400 milioni . Quest' anno siamo gia' a 371 milioni ; ma questa sera , l' ultima , ne entreranno almeno una settantina " .

Intitolare la festa all' inserto satirico di Sergio Staino invece che all' organo di partito e' stata un' idea originale , che ha pagato . All' entrata del parco di proprieta' del Pci dove per nove giorni sono affluite decine di migliaia di emiliani ( " E non solo " , precisa Bernabei , " basta guardare le targhe delle macchine posteggiate al parcheggio : vengono anche da Milano , Venezia , Firenze " ) , due grossi tabelloni contrapposti mostrano le gigantografie dei " santi " del partito (Marx , Lenin , Gramsci , Togliatti , Berlinguer) da una parte e , dall' altra , un po' in cagnesco , quella dei " peggioristi " di Tango : Angese , l' operaio Cipputi di Altan , Elle Kappa e Staino .

E Bobo il nuovo eroe , il militante intellettuale con gli occhiali un po' sfigato nel quale , volenti o nolenti , moltissimi comunisti si identificano. Bobo e' portato all' autoironia , soprattutto quando deve rispondere a imbarazzanti domande di chiarificazione della figlia sulle non sempre intelligibili proposte del Pci . Per dar vita al personaggio , Staino si e' ispirato a un suo amico , un pubblicitario di Reggio Emilia .

Ma esiste anche un' altra versione del prototipo del comunista di base degli anni Ottanta tormentato dal dubbio : e' quella di Paolo Pietrangeli , cantautore politico romano di provata fede Pci , che la scorsa stagione ha impersonato Bobo sugli schermi televisivi di Drive In assieme alla " spalla " Molotov (vedere il riquadro) . Assieme ai collaboratori dell' inserto settimanale (fra gli altri Vincino , Michele Serra , Sergio Saviane , Renato Calligaro , Giuliano) , chiamati anche " tanghisti " o " satiri " , Staino Bobo ha portato una ventata di aria nuova in un partito e in un giornale che erano sempre stati molto austeri e seriosi ( " Non piu' degli altri " , protestano pero' i gioviali emiliani del Pci) .

Chi l' avrebbe mai detto che il vecchio partito comunista , eta' media degli iscritti in costante aumento , avrebbe accettato il bagno vivificatore dei reduci del Male , la rivista satirica che alla fine degli anni Settanta lanciava tremende saette contro il Pci di Berlinguer e dell' allora capogruppo alla Camera Natta , campione della " solidarieta' nazionale " con la Dc ? Eppure e proprio cosi' , e adesso i dirigenti comunisti , anche quelli non entusiasti di Tango , puntano sulla sarira per attrarre i giovani .

A Montecchio sono esposte le riproduzioni delle vignette piu' significative apparse nei 21 numeri finora pubblicati , divise per temi : contro l' energia nucleare , contro i democristiani , contro Craxi , contro i militaristi alla Ronald Reagan . Le vignette contro papa Wojtyla sono le uniche che hanno suscitato qualche protesta fra il pubblico : evidentemente gli emiliani non sono anticlericali quanto i romagnoli .

I detrattori dell' ala ridanciana del Pci correggono i dati secondo i quali grazie a Tango l' Unita del lunedi' ha raddoppiato le vendite , registrando aumenti anche di 50 mila copie : " La realta' e' che , contemporaneamente alla nascita di Tango , e' stata introdotta anche la stampa a Roma , che il lunedi' veniva sospesa . Cosi' adesso il giornale vende di piu' anche perche' al lunedi' e' distribuito pure al Centro Sud " .

Pero' anche gli unici nemici dichiarati di Tango , quelli della sezione di San Rigo di Reggio Emilia che ne hanno chiesto la chiusura durante un dibattito alla festa , ammettono : " Si' , qui a Reggio si vendono 800 copie in piu " . " Ma sono giovani che acquistano il giornale solo per Tango , per divertirsi : l' Unita neanche la leggono . Ne vale la pena ? " .

A difendere Tango ci pensa , inopinatamente , Lanfranco Turci , presidente della Regione Emilia Romagna ed esponente dell' ala destra di Giorgio Napolitano , vittima preferita delle frecciate dei " satiri " : " Il Pci comincia finalmente a fare politica con il sorriso e l' autoironia , superando una concezione sacrale del partito . No , non e' un' operazione di facciata , e' il sintomo di un cambiamento piu' profondo " .

E i " miglioristi " di destra ridono di gusto quando nel mirino delle vignette finiscono " movimentisti " come Massimo D' Alema , soprannominato " Minimo " su Tango . " Anch' io penso che ridere faccia bene " , replica la Fantini , " ma chi fa tanti sforzi per colmare con sottoscrizioni i debiti dell' Unita e va in giro a venderla casa per casa ha anche il diritto di domandarsi se per attirare i giovani bisogna per forza usare le parolacce , o se invece non si possono ampliare le gia' apprezzatissime inchieste sul lavoro e la cultura " .

Il sindaco di Montecchio Jones Boni (Jones era un partigiano inglese dell' ultima guerra) apprezza soprattutto l' ironia di Bobo e le vignette di Vincino . Turci e' perplesso sulla quantita' : " Preferisco la satira diffusa , ce ne vorrebbe un po' ogni giorno . Tutta insieme e' troppa " . Invece Enzo Fosselli , 56 anni , iscritto al Pci dal 1948 , operaio da tre anni in pensione , che e' venuto a godersi la festa di Montecchio dalla vicina Cavriago , non ha problemi : " Tango e' una grande iniziativa , io lo leggo tutto , e leggo anche l' inserto satirico di Repubblica . E mio figlio legge Linus " .

Ci tiene pero' a precisare che Cavriago , Tango o non Tango , batte Montecchio in molte cose : innanzitutto perche' li' il Pci ha 1400 iscritti e il 65 per cento dei voti , contro il 52 per cento a Montecchio . " E poi , la nostra festa ha superato la loro anche quest' anno : abbiamo incassato piu' di mezzo miliardo , e abbiamo fatto venire Renzo Arbore . Ma non ha importanza : siamo tutti compagni " .
Solo che adesso i compagni ridanciani , dopo la sbornia di Montecchio , sono curiosi di vedere quanto spazio verra' concesso a Tango al festival nazionale dell' Unita , alla fine del mese a Milano . Sara' solo un angolino ?

Mauro Suttora
Valter Vecellio

Saturday, August 09, 1986

Il primo miliardo

Dall' inchiesta: " il primo miliardo non si scorda mai "

AMA IL DENARO DIO TUO

colloquio con Giancarlo Galli , autore del libro Tutti miliardari

di Mauro Suttora

Europeo, 9 agosto 1986

"Una morale? No, non vale la pena ricavare una morale dal libro che ho scritto. Quello dei soldi è semplicemente un grande gioco. L'unica cosa che si può pretendere è che i dadi non siano truccati: ma in Italia qualche volta si ha l' impressione che lo siano. Per il resto, chiunque entra in un casinò sa che vince il banco".

Giancarlo Galli , 52 anni , è un ex giornalista del Giorno che si è messo a scrivere libri: l'ultimo , il decimo , è Tutti miliardari (ed. Rusconi), in vendita dal prossimo autunno , e viene dopo " Benedetto Bettino " , una biografia di Craxi del 1982 , e " Il romanzo degli gnomi " , storie di finanzieri italiani ed esteri , del 1984 . 
" Prima scrivevo sul sindacato , poi sui politici . Ma da qualche anno , e' palese , il vero potere in Italia sta nella finanza , e allora cerco di descrivere questo mondo " .

E che cosa ha scoperto?
"Che tutte le ricchezze all' inizio hanno un momento misterioso : come diceva un gesuita del Seicento , c' e' sempre qualcosa di poco chiaro nel primo miliardo".

Con la differenza che i profitti di guerra degli Agnelli risalgono a 70 anni fa , mentre eventuali reati commessi dai nuovi ricchi probabilmente non sono ancora andati in prescrizione.
"Adesso c' e' una maggiore integrazione della finanza e dell'economia con la politica. Contano le amicizie , si sente perfino parlare di ' ' finanza socialista' ' . Ma gran parte della ricchezza che si e' creata negli ultimi tempi , specie con il boom della Borsa , e' ricchezza fasulla , puramente numeraria . Io sono un sostenitore delle teorie vichiane , che poi sono le stesse di Bertoldo : dopo il bello viene il brutto . E tutta la ricchezza finanziaria basata sul nulla prima o poi scomparira " .

Come mai nel suo elenco dei miliardari compaiono anche Enrico Cuccia di Mediobanca, Guido Carli, senatore , ex governatore della Banca d' Italia, o il governatore Carlo Azeglio Ciampi, banchieri investiti oggi o in passato di grandi responsabilità, ma senza colossali fortune personali?
"Non mi interessa che anche questi personaggi abbiano i loro due, tre o dieci miliardi: probabilmente il barbiere di Cuccia in via Morone ha un patrimonio personale più grosso di quello del capo delle Mediobanca. Il fatto è che essere miliardari non significa solo disporre di soldi propri, ma anche manovrare quelli degli altri. In questo senso il mix denaro-potere accumulato da questi uomini è enorme". 

È stato difficile raccogliere i dati?
"C' e' una grossa riservatezza, ma in Italia siamo tutti loquaci : a differenza di paesi come la Svizzera , dove nessuno dice mai niente , io parlo dei soldi suoi e lei parla dei soldi miei . Gli unici che non hanno mai parlato sono Cuccia ed Eugenio Cefis. Quest'ultimo deve la sua salvezza al silenzio".

È bello essere miliardari?
"No. I ricchi son tutti abbastanza tristi, hanno famiglie disastrate. Per fare denaro bisogna essere possessivi, e dedicargli interamente il proprio tempo. Altrimenti si perde facilmente tutto".
Mauro Suttora

parla Katharina Miroslava

Reginette: da un'accusa di omicidio a Rimini

Dopo il giallo mi aspetta un'estate rosa shocking

A febbraio ha fatto scandalo: Katharina Miroslawa e il marito Witold Drodzik sono stati accusati dell'omicidio dell'industriale Carlo Mazza. Ma in libertà provvisoria la ballerina vuole far parlare ancora di sè

di Mauro Suttora

Europeo, 9 agosto 1986

Milano. Katharina è preoccupata perché è ingrassata: "Ho messo su cinque chili in questi mesi", constata affranta di fronte allo specchio, prima della session fotografica per le immagini del suo nuovo spettacolo. E al manager Rody Mirri, che la consola paziente e comprensivo, risponde: "Tu non hai visto com'ero prima".

Prima di che cosa? Prima del fattaccio, del nuovo grande giallo di Parma 1986. Katharina Miroslawa, ballerina di 24 anni, padre polacco e madre tedesca , imprigionata in febbraio con l' accusa di aver fatto uccidere il suo amante Carlo Mazza, industrialotto playboy parmigiano.
In liberta' provvisoria dopo pochi giorni di carcere , la terribile accusa pero' è rimasta : avere eliminato il ricco amante per riscuotere l' assicurazione di morte violenta da un miliardo e mezzo che questi aveva stipulato in favore della ballerina . E rimane in prigione a tutt' oggi il marito tedesco di Katharina , l' architetto Witold Drozdzik , accusato di essere piombato a Parma da Amburgo per eliminare il rivale .

Da dieci giorni Katharina è libera di girare l'Italia , perche' il giudice le ha permesso di lasciare la residenza obbligata a Parma . Appena in tempo : pochi giorni fa infatti la ballerina e' stata sfrattata dal rustico rimodernato che Mazza le aveva trovato in citta' , vicino a lui . Da febbraio non pagava piu' le 800 mila lire d' affitto , perche' non aveva piu' soldi . Il suo " treno di vita " si aggirava attorno ai cinque milioni al mese , prima guadagnati col sudore della fronte e del corpo , poi passati mensilmente dal Mazza . Adesso ha ricominciato a raggranellare qualche milioncino con le sei pagine di nudo pubblicate su Excelsior di luglio . Si e' rifugiata in un residence di corso Buenos Aires a Milano , accompagnata dal sincero rammarico dei suoi ex concittadini , che ormai le erano affezionati e l' avevano gia' assolta : "Ora sta con uno che ha le orecchie che ballano " , scherzano a Parma , intendendo che vive con un gay .

Sbagliato : l' uomo che le sta vicino senza mostrare alcun interesse materiale nei suoi confronti e' semplicemente suo fratello . E quello che secondo i pettegolezzi sarebbe il suo nuovo amante , il produttore Mirri , ha si' l' ufficio nello stesso residence e l' ha accompagnata sulla riviera romagnola ad abbronzarsi , ma nega che ci sia del tenero fra lui e la polacca . Comunque , appena Katharina usci' di prigione in febbraio se l' e' accapparrata , almeno commercialmente , con un contratto di esclusiva di due anni .

E adesso il contratto sta cominciando a dare i primi frutti . La forse diabolica Katharina , infatti , la sera di venerdi' 1 agosto debuttera' con i venti minuti del suo nuovo show al Lady Godiva di Rimini , il locale attaccato al Grand Hotel reso celebre da Federico Fellini . O forse no : l' esperto Mirri , infatti , sta contrattando anche con Cervia e punta al rialzo . " Ci saranno un sacco di giornalisti e fotografi da tutto il mondo , abbiamo detto no a un' esclusiva per il settimanale tedesco Stern , non e' una cosa da poco " . Cosi' il prezzo della serata iniziale e' schizzato su a 15 milioni , mentre le serate successive (sulla riviera , e poi in Trentino e in Abruzzo) si venderanno per oltre cinque milioni .

Il nuovo spettacolo di Katharina Miroslawa assomiglia molto al vecchio , quello che per cinque anni aveva portato in giro per i night di mezza Europa assieme al marito Witold , prima di approdare in Emilia e di cadere fra le braccia dell' industrialotto . C' e' sempre di mezzo lo spazio : prima lei usciva da un Ufo e il marito , un marziano che non aveva mai visto una donna , cercava di scoprire quell' oggetto misterioso ; adesso lei continuera' ad atterrare da un Ufo e , vestita da extraterrestre , incontrera' altri due ballerini . Questi si innamoreranno di lei , ma Katharina li uccidera' . In sottofondo canzoni erotiche , ma ne' i costumi ne' le scene sono particolarmente eccitanti : gli spettatori dovranno accontentarsi di qualche gesto mimato e di un po' di seno .

Comunque potranno lavorare di fantasia , perche' immaginare che questa ragazza dagli occhi di ghiaccio abbia potuto architettare un piano cosi' perfetto per disfarsi dell' amante e per incassare un miliardo e mezzo fa venire i brividi . E lei e' perfettamente conscia di questo suo nuovo fascino macabro. Mentre posa per il fotografo e lui le dice di fare la faccia arrabbiata , replica : " Si' , cosi' poi voi giornalisti chissa' cosa inventerete sul nuovo mostro". C' e' poco da inventare : e' gia' tutto realta' , anche se sembra romanzo . E povero giudice istruttore di Parma, Vittorio Zanichelli, che deve dipanare la matassa complicatissima del delitto Mazza.

L' unico fatto certo rimane quel cadavere dentro la sua Renault scoperto dal figlio dell' industriale nella fredda mattina di domenica 9 febbraio . Katharina gli aveva telefonato l' ultima volta poche ore prima , il sabato sera , da Amburgo . Era ritornata per qualche giorno in Germania prima di partire per un viaggio con Mazza nell'isola di Mauritius. Era riuscita in qualche modo a tenere nascosta per piu' di un anno la sua relazione al marito e al figlio di cinque anni che erano rimasti in Germania , mentre lei si era trattenuta in Italia " per lavoro " . Ma ormai il loro matrimonio era in crisi . Il marito da due mesi e' stato estradato in Italia . Fu proprio Katharina ad accusarlo indirettamente , quando ammise di non averlo visto nei giorni del delitto .

"Ma Witold ha un alibi di ferro, e lo ha esibito ai magistrati", sostiene l' avvocato dei due , Mario Secondo Ugolini di Modena . " In quei giorni anche lui e' rimasto in Germania . Ha incontrato persone , ci sono precise testimonianze " . Un alibi cosi' robusto che ha fatto perfino sorgere il sospetto di essere stato preparato , e che il killer possa essere stato assoldato dai due a Parma stessa . E caduto , comunque , secondo l' avvocato , anche un altro indizio a carico del marito : " L' esame tricologico fatto su capelli e peli maschili trovati nel letto sfatto dell' appartamento di Katharina ha escluso che appartengano a Witold " .

Chi e' l' assassino , allora ? Se cade la pista della ballerina , la polizia non ha molto in mano : solo un testimone che vide parlare Mazza con una persona la sera prima di essere ucciso . Questo delitto rischia cosi' di aggiungersi ai quattro rimasti insoluti negli ultimi sette anni a Parma . Katharina e' preoccupata per il marito , triste perche' non le hanno ridato il passaporto ( " Cosi non posso tornare in Germania a trovare mio figlio " ) , ma i suoi occhi mobili , penetranti e sfuggenti adesso sono rivolti , dopo venti giorni di prove , alla rentree : " Cosi' finalmente potro' lavorare e mantenermi", dice, con decisione e praticita' tedeschissime.

Meno determinata e sicura di sè la ballerina lo è quando domandiamo a che punto si trova il suo annunciato romanzo : "È tutto in testa , devo solo scrivere" . Forse Katharina ci risparmiera' le sue memorie , ma un film ci sara' : " Forse Messalina con Corinne Clery , annuncia il manager Mirri , " e poi ha fatto anche un provino con Ettore Scola . Ma dovrebbe andare a girare in Marocco e Tunisia , come fa senza passaporto ? " . Per mancanza del permesso di spostarsi da Parma gia' la ballerina ha dovuto perdere una parte da poliziotta nel serial televisivo Volpi della notte : non ha potuto fare la Charlie' s Angel al fianco di Viola Valentino e Pamela Prati. Ma Mirri spera per il prossimo Drive In.

Insomma, l'accusa di assassinio trasforma le ballerine da night in stellette di medio calibro ? Vedremo. E un fatto , comunque , che il cantante Claudio Daiano (Un pugno di sabbia, L'isola di Wight, Sei bellissima) si e' gia' trasformato da paroliere di Loredana Berte' a cantore dei guai con la giustizia delle belle straniere Terry Broome e Katharina . All' americana ha dedicato una canzone ; con la polacco tedesca canta in duetto.
Mauro Suttora